Cronaca

Fuggito dalla moschea, ancora uccel di bosco giovane egiziano

LATIANO- Ancora nessuna traccia del 16enne egiziano scomparso a Latiano. E continuano pertanto senza sosta le ricerche degli investigatori della compagnia dei carabinieri di Francavilla Fontana che, insieme ai colleghi,  setacciano l’intera penisola per rintracciare il giovane scomparso giovedì pomeriggio da una moschea di Latiano. Controlli Orientati non solo nel salento ma anche nelle zone di confine, dove il minorenne potrebbe aver trovato rifugio.

Secondo le informazioni raccolte dei militari, infatti, il giovane potrebbe aver abbandonato l’Italia per raggiungere mete più ambite, come la Francia o la Germania, dove lì ad aspettarlo ci sarebbero parenti o amici. Ipotesi suffragata da alcune testimonianze raccolte tra gli amici del ragazzo. In Italia solo da pochi giorni, il 16enne era infatti ospite di una comunità di Torre santa Susanna. Erano stati gli educatori della struttura ad accompagnarlo, assieme ad altri giovani musulmani in una moschea di Latiano,  un modo per permettere ai giovani  di professare la loro fede, liberamente. Forse un’opportunità, per il ragazzo egiziano, di poter invece tornare a casa, dai proprio famigliari, rischiando tutto. Il piano, se questo era, sembrerebbe aver funzionato.

Della scomparsa, infatti, ci si è accorti solo al momento del rientro, durante l’appello.  Una sparizione apparentemente immotivata. Di cui nessuno, compresi gli educatori, si è accorto. Tutto è nelle mani dei carabinieri che conducono le indagini  e, muniti di identikit, a caccia dello scomparso. Nella lente di ingrandimento, come già detto, Francia e Germania, dove sembrerebbe che il ragazzo possa avere genitori o parenti che lo aspettano o magari, ad attenderlo, solo una vita diversa da quella che avrebbe potuto condurre qui in Italia, da tempo non più eldorado per i giovani immigrati.

tutto il territorio nazionale. In particolare, nelle zone di confine. Probabile obiettivo del giovane egiziano. Obiettivo in Comune, per altro con tanti altri immigrati che ormai vedono l’Italia come una sorta di Hub il cui transito è necessario per raggiungere mete europee ben più appetibili.

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