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Premio Scola Federiciana a Paul Arthur e Bianca Tragni

LECCE- Sulle tracce di Federico secondo, nell’atrio del Castello di Carlo V dove il prof  Paul Arthur ha portato alla luce i resti di una dimora dell’imperatore, che collocherebbe cronologicamente la costruzione del castello Carlo V di Lecce in epoca precedente.

Una scoperta che si lega allo studio senza precedenti sulle origini della lingua italiana che la scola federiciana sta portando avanti. il salento, insieme a Sicilia e Calabria, pare sia stata la culla di queste origini.  Una scoperta che potrebbe rivoluzionare la letteratura italiana.  è venuto alla luce dall’attività di ricerca svolta dal 2010 al 2012 dal  Laboratorio Nazionale di Lingua Italiana Parlata, che ha  focalizzato la sua attenzione sul progetto politico dell’imperatore Federico II di Svevia, fautore questi -e non Dante Alighieri- della prima letteratura italiana in volgare. Un volgare siculo-calabro-salentino, di derivazione latina, con la funzione di essere quella lingua nazionale della ‘res publica’ ideata da Federico II.

Nasce così il premio ‘Scola Federiciana’ che, non a caso nel castello Carlo V, è stato assegnato al prof. Paul Arthur, docente di archeologia medievale presso l’università del Salento, ed a Bianca Tragni per la profonda conoscenza della vita di Federico II di Svevia e come autrice del saggio ‘Tutte le donne dell’imperatore’.

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