Cronaca

Dalle minacce di morte alle botte. Lei chiede aiuto e lui viene arrestato

LECCE – Nella decorsa giornata, a Lecce, personale della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di un pregiudicato di 48 anni, nei cui confronti vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minaccia pluriaggravata e violazione delle prescrizioni derivanti dalla Sorveglianza Speciale cui era sottoposto.

I fatti in narrativa cominciano nel mese di agosto allorquando, al termine di un periodo di detenzione, l’odierno arrestato, tornato preso la propria abitazione, non avrebbe esitato a manifestare una plurima serie di condotte violente verso la sua compagna; esercitate anche forme di violenza economica atteso che le impediva di gestire il denaro dalla stessa guadagnato sperperandolo per esigenze proprie.

In una circostanza, a fronte del tentativo della donna di allontanarsi dall’abitazione, l’uomo non avrebbe esitato a cospargere il pavimento di liquido infiammabile minacciando di appiccare il fuoco, costringendo così la povera vittima a desistere dai suoi propositi.

E così i fatti, con il trascorrere del tempo, in una continua progressione di violenza, si sono aggravati, passando dalle minacce alle percosse, tanto che la notte di capodanno, la vittima sarebbe stata addirittura minacciata di morte con l’utilizzo di un pesante martello.

Nell’occasione a fronte della richiesta di aiuto della donna e dell’intervento degli uomini della Polizia di Stato, l’uomo, sottraendosi agli obblighi derivanti dalla Sorveglianza Speciale, riusciva ad allontanarsi dall’abitazione prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine.

L’intera vicenda, ricostruita dettagliatamente dagli uomini della Squadra Mobile, è sfociata nel provvedimento cautelare eseguito nella decorsa giornata; l’interessato, al termine delle formalità di rito, veniva quindi condotto presso la locale Casa circondariale a diposizione dell’Autorità Giudiziaria significando che l’eventuale colpevolezza, sarà accertata in sede processuale, nel contradditorio delle parti.

Alessandro Baffa

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