Cronaca

Pastore ucciso “per gioco”: la Cassazione annulla la condanna

LECCE- La Corte di cassazione ha annullato la condanna a 21 anni e 4 mesi di carcere inflitta a febbraio al 37enne Giuseppe Roi, ritenuto responsabile dell’omicidio del dipendente Qamil Hirai, che all’epoca dei fatti (era il 6 aprile del 2014) aveva 24 anni e lavorava nella masseria di Roi a Porto Cesareo, lì dove era addetto alla cura del gregge.
Quella mattina un colpo di fucile lo ha raggiunto dritto alla fronte, provocandone il decesso istantaneo. Ad impugnare l’arma, a pochi metri di distanza, secondo l’accusa sarebbe stato il suo titolare nonché amico Giuseppe Roi.
A difenderlo gli avvocati Francesca Conte e Roberto Sisto.
La Cassazione ha trasmesso gli atti alla Corte d’assise d’appello di Taranto perché valuti l’elemento psicologico del reato, considerato che la difesa ha sempre sostenuto che si è trattato di omicidio colposo e non volontario.
Processo, dunque, tutto da rifare

Articoli correlati

Notte di furti nel Salento: scatta una denuncia

Redazione

Vasto incendio tra Tricase Porto e Marina di Andrano: intervento di due Canadair

Redazione

Spaccio in pieno giorno, arrestato 20enne barese

Redazione

Gambizzazione Oria, giallo sul movente

Redazione

Attentato in una ditta di Nardò. A fuoco 8 mezzi

Redazione

Maniglio accusa: “Consultorio di Squinzano, spreco Asl!”

Redazione