BRINDISI- Non è la prima volta che i più piccoli prendono in mano la situazione per difendere la propria mamma dalle violenze del papà. E così come successo alcuni giorni fa a Reggio Calabria dove un bimbo di otto anni ha chiamato il 113 per far correre la polizia a casa, ecco che in provincia di Brindisi un bambino ha scritto un tema mettendo nero su bianco quanto accadeva tra le mura domestiche e che nelle ultime ore è stato anche pubblicato da Quotidiano.
Si trattava di una semplice esercitazione, dal titolo “Penso e scrivo”, svolta nella seconda classe della scuola Elementare, dove lui a soli sette anni, oltre ad elencare tutto ciò che gli piaceva del suo papà, ha anche scritto «Non mi piace quando fa male alla mamma»
Poche e semplici parole, ma con tanto peso, portate in tribunale da lei nel processo in cui è parte civile e che vede l’ex marito difendersi dall’accusa di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza del figlio minore.
Fra gli episodi contestati, almeno tre minacce di morte: le avrebbe anche riferito di stare giocando con il diavolo, mimando con la mano il gesto del taglio della gola. Una situazione quindi che rischiava di degenerare giorno dopo giorno, con gravi conseguenze.
Questo incubo, stando ai racconti della donna, è iniziato nell’estate 2021, l’anno in cui lui ha iniziato ad assumere droga. Da quel momento, quel bravo marito quel grande lavoratore e che beveva solo caffè, è praticamente diventato un altro. «Una volta mi afferrò, mi sbattè sul divano- ha detto la giovane mamma davanti al giudice- mi saltò addosso e mi mise la mani al collo. Nostro figlio si mise sulle sue spalle e cominciò a urlare e a piangere».
Da quel momento, da quando questi episodi violenti si stavano ripetendo troppo spesso davanti al bambino, lei ha preso coraggio ed è andata via. E oggi continua la sua battaglia giudiziaria insieme al suo scudo, al suo piccolo guerriero.
Foto in evidenza di Quotidiano di Puglia