GALATONE – Non ce l’ha fatta il 32enne che nel pomeriggio di lunedì 29 maggio ha tentato di uccidere la moglie brutalmente a Galatone: prima le ha cosparso viso e capelli di alcol e poi le ha dato fuoco, e ancora le ha inferto due coltellate, all’addome e al fianco. L’uomo che poi ha tentato di darsi fuoco davanti all’ospedale Perrino di Brindisi, dove la moglie è tuttora ricoverata in Rianimazione dopo essere scappata dalle sue grinfie, è deceduto nella notte. Era stato salvato in extremis dall’intervento di carabinieri e polizia, e preso in cura nel nosocomio. Ma le ustioni di terzo grado sul 40% del corpo non gli hanno lasciato scampo. La vittima che ha riportato oltre agli altri danni ustioni alla testa e al collo è ancora al Perrino, le sue condizioni al momento stabili. La donna ustionata e ferita, era scappata per strada ed aveva raggiunto la casa della madre che abita poco lontano. Lui, 32enne di origini marocchine proprietario di una paninoteca in paese in quell’abitazione in cui si è consumata l’aggressione viveva con i due figli che fortunatamente non erano in casa. In quel pomeriggio con l’auto della moglie era fuggito facendo perdere ogni traccia fino a due giorni dopo. Quando ha poi tentato il gesto estremo proprio davanti all’ospedale brindisino dove il suo cuore ha cessato di battere. Non era stata la prima volta, non erano state le prime violenze: pochi mesi fa, l’uomo era già stato arrestato, e poi evidentemente subito rilasciato, per maltrattamenti in famiglia.
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