BRINDISI – “Sulla riattivazione dell’inceneritore della zona industriale, le competenze sulle autorizzazioni ambientali non spettano a noi. Per fortuna”. A dirlo è il Presidente del Consorzio ASI Marcello Rollo, a margine di una conferenza stampa in cui l’ente ha chiarito le sue posizioni sul tema della piattaforma polifunzionale e, appunto, sull’inceneritore su cui gravano i dubbi degli ambientalisti – in primis delle ‘Mamme NO al Carbone’ – e il futuro occupazionale di 20 lavoratori di Termomeccanica.
Rollo, di fatto, ripercorre le tappe del progetto. Tappe in cui il Consorzio ASI ha operato seguendo le procedure di legge. Ovvero, di accelerare, come previsto da un protocollo di intesa firmato tra gli altri dall’ex Prefetto Cuttaia, l’attivazione delle procedure per l’affidamento della gestione temporanea, nelle more dell’espletamento della procedura per l’affidamento della costruzione e gestione pluriennale.
Tra gare deserte, ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato e richieste di risarcimenti danni, l’onere della riattivazione dell’inceneritore è andato a Termomeccanica, che ha proposto un investimento di 52 milioni di euro. Il ruolo del Consorzio, anche sulla base dei ATI di monitoraggio effettuati, si è quindi concluso qui. La palla, da un punta di vista ambientale, passa ora a Regione Puglia e Provincia di Brindisi.
La conferenza è stata anche l’occasione per il Presidente, di smentire quanto ipotizzato da alcuni organi di informazione, che hanno ipotizzato l’utilizzo dell’ampliamento della discarica per lo smaltimento dei rifiuti rinvenuti dalla bonifica dell’area ‘Micorosa’.
In conclusione, anche l’auspicio che la bonifica di ‘Micorosa’, che prevede il suo incapsulamento e non l’asportazione in altro sito dei rifiuti, sia fatta con risorse aggiuntive. Risorse che arriveranno dallo Stato. O, magari, chissà, da chi ha realmente inquinato.