Attualità

Tre morti bianche in meno di due mesi: “Mattanza di anziani”

LECCE E PROVINCIA – Donato Marti, morto sul lavoro in mattinata a Lecce, è la terza vittima che si registra in tutta la provincia nel giro di soli 50 giorni, dopo i casi di Salve (4 maggio) e Soleto (13 giugno). In tutto, in questo territorio, si contano già quattro morti dall’inizio dell’anno e altri tre incidenti gravi nello stesso periodo.

Questi numeri, allarmanti, fanno il paio con l’ultimo report mensile dell’Inail, fermo però al mese di aprile, e che dall’inizio del 2022 ad oggi registra già 1.745 infortuni sul luogo di lavoro nel Leccese (quasi 500 in più rispetto ai 1.261 registrati nel 2021).

A far riflettere ulteriormente è poi il dato regionale sull’età delle vittime: oltre il 20 per cento degli infortuni vede coinvolti lavoratori che hanno più di 55 anni. Nel dettaglio questi i numeri per fascia d’età: 1.201 (55-59 anni), 775 (60-64 anni), 183 (65-69 anni), 21 (70-74 anni), 10 (oltre i 75 anni).

È amarissimo, anche a tal proposito, il commento di Cgil Lecce: “Piangere la morte di un pensionato sul luogo di lavoro deve far riflettere sulla condizione degli anziani che raggiungono l’età per ottenere l’assegno previdenziale – dice la segretaria generale, Valentina Fragassi- Qui gli assegni pensionistici sono tra i più bassi d’Italia: dopo 40 anni di duro lavoro ci si ritrova in uno stato di bisogno, costretti a lavori extra e di fortuna. Serve con urgenza un provvedimento strutturale”.

“Le morti sul lavoro sono tutte inaccettabili – tuona anche Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce – non possiamo non gridare tutta la nostra indignazione per un’altra vita spezzata, per l’assurdità di finire uccisi nello svolgimento del proprio lavoro, un lavoro pesante a un’età decisamente inadatta. Esprimere cordoglio dopo ogni morte non basta più -incalza- È tempo di rimboccarsi le maniche e di fare di tutto per fermare questa strage assurda”.

https://www.youtube.com/watch?v=c9b87CUhMX8

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