LECCE – “Basta alzare gli occhi al cielo per osservare operai al lavoro senza imbragatura e senza il caschetto protettivo “. La denuncia giunge dalla segretaria provinciale della Cgil Valentina Fragassi. Ma purtroppo non deve sorprendere più di tanto. Accade ogni giorno sotto i nostri occhi. E i dati – inquietanti – sono lì a dimostrarlo. Nel primo trimestre dell’anno sono stati denunciati 1.325 infortuni in provincia di Lecce. Nello stesso periodo del 2021 se ne contavano “appena” 964, con un incremento del 37,45%.
“Non si può andare a lavorare e non tornare più a casa”, afferma il prefetto Maria Rosa Trio. No, non si può. Le Istituzioni provano a muoversi. Un protocollo ad hoc è stato firmato in Prefettura. Un Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza sul Lavoro monitorerà il fenomeno degli infortuni sul lavoro, individuando le strategie di intervento e vigilare sull’attuazione delle stesse. Ma un Protocollo serve a poco se non ci sono risorse da investire. I controlli restano una delle priorità.
Servono più ispettori del lavoro e verifiche accurate sugli appalti per evitare possibili infiltrazioni mafiose e garantire la sicurezza dei lavoratori, come ha sottolineato il segretario dell’Ugl Vito Perrone. E occorre pure un deciso salto culturale. “Dobbiamo insistere su questa strada coinvolgendo il sistema dell’istruzione”. Il messaggio dell’assessore alla Formazione e al Lavoro della Regione Puglia diventa un appello per affrontare il problema alla radice.
