LECCE – (t.d.g.) La trasferta di Parma per restare possibilmente nelle prime due posizione e poi finalmente la sosta dopo oltre un mese di ritmi forzati. “In 52 giorni abbiamo disputato 14 partite e effettuato 10 allenamenti. E considerate pure i viaggi per spostarci da una parte all’altra – afferma Baroni nella conferenza stampa di vigilia -, mettiamoci pure gli infortuni. Però non vogliamo alibi, neppure mezzo”.
Adesso, però, testa alla sfida del Tardini. “Una partita che ha le sue difficoltà, ma siamo pronti. Questi ragazzi non sono una macchina da guerra, gli errori fanno parte del calcio. Non sono un recriminatore. Ci vuole sempre un’analisi attenta per migliorare. Adesso le partite sono importanti e dobbiamo essere presenti mentalmente e energicamente. La squadra non è mai doma, non molla mai”.
E torna sulla partita di Cosenza: “Un errore non sfondare esternamente. È mancata la finalizzazione nella zona dove c’era meno densità”.
Sulla formazione non dà indicazioni. I convocati sono 21. A Bleve, Gabriel e Faragò si sono aggiunti Dermaku, per un fastidio al polpaccio sinistro, e Simic per un leggero stato febbrile. “Ora devo guardare più alle risorse, a chi è pronto, a chi è più lucido e abituato a questo tipo di gare. Il modulo è quasi un dettaglio”.
L’allenatore giallorosso torna pure sulla conferenza stampa del presidente Sticchi Damiani. “Il presidente ha dato forza a tutte le componenti. La patrimonializzazione di questa rosa passa pure da un maggiore rigore economico. Fare calcio in Italia è complicato. Tutti i progetti in Italia hanno bisogno di sostenitori, non di demolitori. Guardate a Gasperini, con l’Atalanta. C’è chi mette energie e risorse economiche”.
