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Ex Saspi, pressing su Arpa per sbloccare la bonifica

LECCE – Per sbloccare l’iter relativo alla bonifica della discarica dell’ex inceneritore Saspi di Lecce manca un passaggio tecnico, atteso da due mesi, da parte di Arpa, sollecitata da Comune e Regione: l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente deve validare le analisi relative alla caratterizzazione del sito, eseguita da una societĂ  siciliana per conto di Palazzo Carafa. Senza quel passaggio, che definisce in maniera esatta le caratteristiche del sito e lo stato di contaminazione delle matrici ambientali (suoli, falde e acque superficiali se presenti), non è possibile capire che tipo di bonifica dover effettuare e, dunque, quantificare anche i fondi che servono per richiederli in Regione.

Le attivitĂ  di caratterizzazione sono state ultimate a settembre dello scorso anno, le analisi effettuate dal laboratorio incaricato dalla ditta appaltatrice sono state consegnate l’1 marzo scorso al Comune, che due giorni dopo le ha trasmesse ad Arpa. Sollecitata dagli uffici comunali in data 9 aprile e dalla Regione Puglia il 14 aprile, l’agenzia regionale sta procedendo alla validazione. Si spera faccia in fretta, perchĂ© quelle 140mila tonnellate di rifiuti tal quali e di ceneri e scorie dell’incenerimento producono inquinamento ambientale accertato giĂ  vent’anni fa con le prime analisi.

«La bonifica dell’ex Saspi – assicura l’assessora all’Ambiente Angela Valli dopo il nostro servizio di ieri e la richiesta di audizione in Commissione Ambiente presentata dal consigliere regionale Paolo Pagliaro – è una prioritĂ  assoluta proprio come quella dell’ex Aspica, per mettere in sicurezza il sito e scongiurare ogni rischio per la salute dei cittadini di Lecce e dei paesi limitrofi. La prima amministrazione Salvemini, con l’assessorato all’Ambiente guidato all’epoca da Carlo Mignone, dopo decenni di inerzia, ha sbloccato la situazione e intercettato, nel 2018, partecipando ad un avviso pubblico, le risorse per il piano di caratterizzazione, finanziato dalla Regione Puglia con circa 442mila euro. Ora che il piano è stato ultimato, siamo in attesa di poter attivare tutte le procedure per determinare l’eventuale progetto di bonifica e reperire le risorse necessarie».

In abbandono da trent’anni, sul sito lungo la tangenziale est sono stati effettuati finora solo interventi di messa in sicurezza. Il lavoro dei consulenti tecnici della Procura, risalente al 2014, ha portato a galla sforamenti importanti di sostanze tossiche e cancerogene. Ora bisogna far presto: gli stessi consulenti hanno suggerito la strada nella loro relazione: essendo l’area dell’ex Saspi di non ridotte dimensioni, potrebbe essere sottoposta alle procedure semplificate previste dall’art. 242-bis d.lgs. 152/06 (Testo Unico Ambiente), per rendere piĂą veloce la strada della bonifica.

 

t.c.

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