Ambiente

Compostaggio: ecco i terreni a Masseria Ghetta. Nord Salento spinge per cambiare

LECCE- Sono a ridosso delle cave del gruppo Trio, solo un po’ più avanti, verso la provinciale 236. I terreni individuati dal Comune di Lecce come possibile sito per l’impianto di compostaggio pubblico – cioè per il trattamento della frazione organica dei rifiuti – sono questi che vedete indicati con la geolocalizzazione nella foto accanto, alle spalle di Masseria Antonella.

Siamo in località Masseria Ghetta, zona che prende il nome dal complesso masserizio, oggi azienda agricola, che era uno dei sedici del feudo di Cerrate. E d’altronde da qui l’abbazia è poco lontana. Suoli di proprietà privata: per Palazzo Carafa, rappresentano la localizzazione più opportuna per ospitare l’impianto di compostaggio di proprietà pubblica che si dovrebbe realizzare nella parte settentrionale della provincia di Lecce, dopo la bocciatura del progetto privato di Metapulia nella zona industriale.

La contrarietà già espressa pubblicamente dai sindaci di Surbo e Trepuzzi, tuttavia, ora viene fatta propria dall’intera Unione dei Comuni del Nord Salento (che comprende anche Campi Salentina, Guagnano, Salice Salentino, Novoli, Squinzano): l’ente “ritiene urgente e indifferibile l’apertura di un tavolo istituzionale con il sindaco Carlo Salvemini ed il direttore Ager, al fine di individuare soluzioni alternative a quella proposta”.

Nelle scorse ore, d’altronde, di fronte alle prime polemiche, il primo cittadino di Lecce li aveva incalzati, quasi sfidati: “Se i Comuni del Nord Salento hanno una proposta diversa – aveva detto – agiscano immediatamente, interloquiscano con la Regione Puglia. Si è ancora in tempo”. L’Unione dei Comuni del Nord Salento fa scudo, ribadendo che anche in precedenti incontri e provvedimenti la sua posizione è stata “chiara ed inequivocabile” nel ritenere quell’area “assolutamente non idonea”. Così, ad esempio, in occasione del no alla discarica in località Masseria Parachianca, sito attiguo a quello di Masseria Ghetta, contrarietà ribadita anche nella delibera dell’Unione del 28 dicembre scorso, in cui, a fronte dell’apertura ad accogliere sul proprio territorio l’impianto, è stata messa nero su bianco la chiusura ad un possibile sito in quella zona. “L’invito per un tavolo tecnico – rimarcano con una nota i Comuni del Nord Salento – vuole quindi consentire che insieme si cerchi in maniera unitaria le opportune intese onde evitare di ritrovarsi improvvisamente a ratificare una decisione che nessuno vuole, e per la quale ci eravamo già espressi negativamente”.

Intanto è polemica nella polemica a Surbo, dove il gruppo di minoranza, nettamente contrario all’impianto, rimprovera al sindaco Ronny Trio di non aver affrontato “nei tempi giusti l’argomento”, chiedendo pubblicamente di conoscere la proprietà dei terreni individuati.

A chiedere un confronto pubblico, bollando come “sciagurata” la scelta del sito di Masseria Ghetta, è anche Vittorio Trullo, coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento, che chiede di coinvolgere i sindaci, le associazioni ambientaliste, i rappresentanti della società civile. Per Italia Nostra, invece, le contestazione sulla individuazione del sito possono essere superabili allorquando si stabilirà la tipologia dell’impianto (da preferire quello aerobico a quello anaerobico) e il suo dimensionamento (di piccola taglia) utilizzando possibilmente aree compromesse o di scarsa valenza agricola e paesaggistica, adeguatamente distanti dai centri abitati e facilmente raggiungibili da mezzi di trasporto.

 

t.c.

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