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Occhio alle vertigini: il Lecce va al “Massimo”, mercoledì la ripresa

LECCE (di Carmen Tommasi) – Salite sulla giostra Lecce, il divertimento è assicurato: una squadra bella, energica, divertente, concreta, volenterosa e che non ha più voglia di fermarsi. La perentoria e larga vittoria dello “Stirpe” ai danni del Frosinone di Alessandro Nesta, 0-3 finale, ha portato la squadra di Eugenio Corini al secondo posto in classifica: 52 punti per la quarta vittoria di fila, ovvero il 9 risultato utile consecutivo. Il Monza, poi, è stato travolto, 1-4, dal Venezia di Paolo Zanetti ed è rimasto ancorato a 50 punti, a più uno proprio dai lagunari. La Salernitana, invece, domenica sera ha battuto 1-0 il Brescia e si è portata a 51 punti, superando quindi la squadra di Christian Brocchi.

Panagiotis Tachtsidis, centrocampista del Lecce (foto P. Pinto)

MACCHINA DA GUERRA – I giallorossi sono ormai una macchina da guerra ed anche in fase difensiva sono sempre più attenti, nonostante i 36 gol subiti in 30 gare. Il portiere brasiliano Gabriel, infatti, è stato il più battuto tra i suoi colleghi che condividono le zone alte della classifica. Il gioco, però, parte proprio da dietro: il collaudato 4-3-1-2 dell’allenatore bresciano ha sempre più certezze e l’aspetto più bello è che chiunque gioca, o meglio è chiamato in causa, fa bene e si fa trovare pronto. Vedi Panagiotis Tachtsidis, “relegato” in panchina per ben 4 gare, e in campo a Frosinone per sostituire lo squalificato Morten Hjulmand. Il greco ha sfoderato due assist, per il primo e il terzo gol, e una prestazione importante. La forza del Lecce dell’ultimo periodo, quello della risalita, è che da squadra è diventato gruppo e si spera, a breve, come vorrebbe il direttore Pantaleo Corvino, anche “branco”.

CODA VA AL “MASSIMO” – E, poi, allo “Stirpe”, ecco la quarta doppietta consecutiva del solito Massimo Coda. L’inarrestabile Hispanico prima si fa parere un penalty da Bardi e, poco dopo, mette a segno il secondo gol della partita, dopo aver prima sbloccato la gara. Sono venti i gol in campionato per lui. È lui il capocannoniere della serie B e della sua squadra che di gol totali ne ha fatti ben 58. L’attacco più forte della cadetteria: la capolista Empoli ne ha siglati 5 in meno, 53 e ha sette punti in più dei salentini in graduatoria. I giallorossi, inoltre, hanno segnato quattro reti  ai danni delle malcapitate Reggiana e Chievo, tre a Venezia e Frosinone per un bottino di 14 reti siglate solo nelle ultime quattro gare.

Pablito Rodriguez (foto P.Pinto)

“PABLITO” E L’ABBRACCIO – In terra ciociara, poi, sono arrivati non solo i tre punti, ma anche l’importante conferma di una squadra unita e che è sempre più legata al suo allenatore. Ecco Pablo Rodriguez che, dopo il bel gol dello 0-3 da lui segnato, il quinto centro stagionale, corre in panchina ad abbracciare Corini. Il mister, a fine gara, ha commentato così quel “gesto” di Pablito: “Dentro un gruppo di lavoro ci sono tanti passaggi di crescita. Sono davvero legato ad ogni mio giocatore. Pablo è come se fosse mio figlio, perché ne ho uno del 2001. Ogni tanto gli devi spiegare cosa significa fare il professionista. Ha grande personalità, deve spingere sempre di più e non fermarsi mai. Oggi ha fatto un bel gol”.

STOP FORZATO – Adesso c’è la sosta del campionato per gli impegni delle nazionali, Hjulmand e Nikolov sono stati convocati, e poi si ritorna in campo per le ultime 8 gare stagionali: i punti in palio sono 24 e i giallorossi per volare in serie A proveranno a vincerle tutte. Non sarà facile e l’ostacolo è sempre dietro l’angolo, l’obiettivo è ancora lontano.  Si riparte con la gara casalinga con la Salernitana, il 2 aprile alle ore 19:00, e poi il 5 si va subito a Pisa all'”Arena Garibaldi”. Due impegni importanti e ravvicinati per Lucioni e compagni che dovranno fare molta attenzione. Nel frattempo, i giallorossi si godono i tre giorni di assoluto relax concessi da Eugenio Corini sabato dopo l’ultima gara: la ripresa della preparazione è in programma mercoledì pomeriggio al “Via del Mare” e poi al via con lo sprint finale in cui la squadra del “genio” si giocherà un campionato intero. Il sogno è la massima serie: massima concentrazione, quindi, e attenzione ai minimi dettagli. Bisogna crederci e il Lecce è obbligato a farlo, lo dice la classifica, lo dicono i risultati e le dice anche il dodicesimo uomo, i tifosi.

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