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Covid, in arrivo anche nel Salento una struttura temporanea di terapia intensiva. Si è spento don Marco, diocesi in preghiera

SALENTO – Con una delibera ad hoc sui nuovi “indirizzi per un’azione condivisa di contrasto alla pandemia”, Emiliano ha stabilito di “Accelerare e monitorare l’attività di realizzazione di strutture temporanee di terapia intensiva per aumentare la capacità di gestione dei picchi e per consentire le attività ordinarie, individuando prioritariamente tre aree idonee a coprire il territorio pugliese in tutta la sua estensione”. Oltre a quello già previsto in Fiera del Levante, con 160 posti in moduli prefabbricati, altre due strutture del genere potrebbero essere allestite nel Salento e nel Foggiano.

Tra le persone decedute nelle ultime ore, c’è don Marco De Carolis, che si è spento a 68 anni.

“Da una settimana -spiega Portalecce, il portale dell’informazione della diocesi di Lecce- aveva contratto il Coronavirus, dapprima in modo ASINTOMATICO , poi in maniera più  evidente con la comparsa della prima carenza di ossigeno che ne aveva richiesto il ricovero presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Quel giorno stesso l’APPELLO dell’arcivescovo e dei tre parroci di San Pietro Vernotico ad intensificare la preghiera per la sua salute. Le sue condizioni, aggravatesi ulteriormente, avevano indotto i medici alla sedazione e all’intubamento. A informare del decesso la comunità diocesana è stato l’arcivescovo Michele Seccia, che ha evidenziato il tratto mite, buono e affabile del compianto presbitero.

Nativo di San Pietro Vernotico, già parroco delle parrocchie Santa Maria ad Nives in Strudá, Maria Regina in Squinzano e San Giovanni Bosco in San Pietro Vernotico, don Marco ha vissuto gran parte del suo ministero come assistente spirituale del Centro volontari della sofferenza “.

Intanto, ci sono tre probabili casi positivi al covid nel Tribunale di via Brenta.

“In Tribunale si attende l’esito dei tamponi molecolari per verificare la positività degli ulteriori tre casi emersi in via Brenta con i tamponi rapidi, mentre i lavoratori hanno sottoscritto una lettera preoccupata all’ufficio. Questo da parte sua ha sospeso l’attività dell’ufficio servizi generali civili e della cancelleria della sezione lavoro”. Ascriverlo, chiedendo di costituire con urgenza una unità di crisi, è Confsal-Unsa (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori)

“Gli uffici della Giustizia di Lecce stanno coraggiosamente contrastando il Covid-19 – dice il segretario regionale, Giovanni Rizzo – ma dopo oltre quaranta giorni non è stato ancora attuato l’accordo nazionale sulle misure organizzative di contenimento, che sono l’unico argine al virus visto che le attività della giustizia non sono state affatto limitate e si lavora a pieno regime”.

“L’assetto emergenziale degli uffici – comunica Rizzo – prevede il lavoro agile, la flessibilità dell’orario, le forme mediate di contatto con l’utenza ma a Lecce è in sostanziale blocco per la maggior parte degli uffici giudiziari, primi fra tutti Corte d’appello e Tribunale, dove la contrattazione prescritta non si è conclusa”.

 

 

 

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