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Rifiuta la casa popolare, 86enne barricato in un B&B. Ci ha vissuto per due anni

LECCE – Siamo al civico 4 di Vico San Giusto, a Lecce, davanti ad uno degli appartamenti del B&B diffuso “La piazzetta 2”. Dal febbraio 2019 ci vive la stessa persona: il signor Francesco, di 86 anni, invitato più volte dal proprietario dell’attività ad andare via.

Per comprendere l’anomalia di questa vicenda, però, bisogna fare un passo indietro.

A febbraio dello scorso anno l’anziano spiega ad Attilio, titolare del b&b, di essere in attesa di un alloggio popolare, che a breve dovrebbe essergli assegnato. Dapprima chiede di restarci una settimana, poi altre tre. Alla fine l’anziano e il titolare, mosso da compassione, concordano una cifra forfettaria mensile per l’affitto della stanza, dove l’anziano potrà restarvi fino a quando non gli sarà assegnato l’alloggio che attende.

Trascorre così un anno intero. Lo scorso febbraio il signor Francesco confida al proprietario del b&b che la casa popolare tanto attesa era pronta, ma lui l’ha rifiutata. Così facendo è stato anche depennato dalla graduatoria apposita: non ha più diritto ad una casa.

Decade, a quel punto, l’accordo tra i due: Attilio chiede all’anziano di liberare il b&b. Lui, di tutta risposta, si barrica dentro, cambiando la serratura della porta. Fino al 31 ottobre, con non poche difficoltà, il titolare è riuscito ad ottenere tutto il denaro che l’anziano gli doveva per il periodo di permanenza. Per invitarlo ad andare via sono intervenuti anche i carabinieri. L’ufficio casa del Comune di Lecce e i Servizi Sociali hanno provato in tutti i modi a convincerlo ad accettare la casa attribuitagli, ma non c’è stato verso. In mattinata il titolare del b&b ci ha chiesto aiuto.

Raccolta la denuncia, proviamo dunque a parlare con il signor Francesco. Suoniamo più volte il campanello ma nulla di fatto. A quel punto lo chiamiamo e, colpo di scena, ci racconta di essersi trasferito in un albergo 5 giorni fa, senza avvisare nessuno e lasciando molte delle sue cose nel b&b.

Appresa la notizia, con le chiavi di riserva, apriamo la persiana dell’appartamento con il titolare. La porta, a cui aveva cambiato la serratura, è aperta. Ecco cosa resta di Francesco, che oggi è in albergo e domani chissà.

Avendo parenti in vita, il Comune per lui ha già fatto tutto quello che era in suo potere. In questo caso spetta ai parenti, infatti, la possibilità di nominare un amministratore di sostegno. Sarebbe, forse, l’unico modo per garantire all’anziano un pò più di serenità.

E.F.

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