LECCE – La protesta nasce dal malcontento di tutti i gestori di servizi privati dedicati all’infanzia, dagli asili nido alle ludoteche, dimenticati dal decreto Cura Italia. Oltre mille in Puglia ad aver aderito al comitato nazionale “EduChiAmo” che rappresenta migliaia di titolari dei servizi privati in questione sparsi in tutto il Paese.
Con una missiva indirizzata alla Regione Puglia, nelle scorse ore, hanno lamentato a gran voce l’assenza di qualsivoglia tutela governativa in favore della propria categoria.
“C’è bisogno di un intervento urgente perché, viceversa in soli 2 mesi dovremo dichiarare la cessazione dell’attività – scrivono – causando la perdita di migliaia di posti di lavoro e costringendo alla ripresa i genitori ad un nuovo problema: non avere i servizi educativi di cui hanno sempre fruito.
Non sulla pelle dei genitori, né dei lavoratori, né dei gestori può accadere che la tragica e unica condizione delle nostre imprese private sia ignorata.
La maggioranza di noi, per giunta, non ha neanche la liquidità necessaria per anticipare i fondi della cassa integrazione – aggiungono – innescare una guerra tra poveri produce danni reali e sociali”.
Poi l’appello a tutti gli assessori regionali: “Unitevi e battetevi per TUTTI”.
Parla Stefania Miglietta, titolare di un asilo nido e membro del comitato nazionale “EduChiAmo”:
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