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Cerimonia privata per le spoglie del fratello di Don Tonino Bello: polemica

ALESSANO- Disparità di trattamento per questioni politiche o volontà espressa dai familiari? In queste ore si respira un po’ di malcontento ad Alessano, dove, dopo l’estumulazione avvenuta a Milano, sono tornati i resti del fratello di Don Tonino Bello, ossia Giacinto Antonio Carmine Bello, il primogenito, scomparso durante la Seconda Guerra Mondiale. Le spoglie, però, sono state accolte con una cerimonia strettamente privata, rispetto a come si è soliti fare in simili situazioni, quando per i caduti in guerra il Comune mette a disposizione l’aula consiliare per poi procedere con la celebrazione della Santa Messa.

Anzi, sembra proprio che pure in questo caso si dovesse procedere allo stesso modo: fino a qualche giorno fa infatti l’amministrazione era pronta a rendere onore alle spoglie del fratello del vescovo con una cerimonia ad hoc, ma all’improvviso il tutto è stato annullato, tanto da procedere con una semplice celebrazione privata, in assenza di sindaco e amministrazione. Perchè tutto questo? Stando a voci che circolano in paese, sembra che questo volta pagina improvviso ci sia stato a causa della carica ricoperta da Giacinto Antonio Carmine Bello, il quale durante la Seconda guerra mondiale, non era un soldato dell’esercito italiano, bensì dell’esercito della Decima Mas della Repubblica Sociale Italiana (quindi non partigiano). Se così fosse, sarebbe chiara la disparità di trattamento per questioni politiche, tra i caduti in guerra. ciò non toglie, come detto, che potrebbe esser stata anche la famiglia a optare per una cerimonia privata. L’unica certezza, ad oggi, è che le spoglie di Giacinto Antonio Carmine Bello sono finalmente tornate essere accanto al resto della famiglia, ossia nella loro cappella privata del cimitero di Alessano.

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