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Code in autostrada, pronta la class action. L’odissea di Natale raccontata dai salentini

LECCE- “Per fare 100 km abbiamo impiegato sei ore”. “Mio figlio è partito da Bolzano alle 11 di ieri mattina ed è arrivato a Lecce alle 6 di questa mattina. Assurdo!”. “Mio figlio è partito ieri mattina alle 9 da Torino, è arrivato questa mattina alle 6. 21 ore di viaggio”.

Sono alcune delle decine di testimonianze che giungono alla redazione di Telerama, per raccontare l’odissea degli automobilisti salentini sulle autostrade, per il ritorno a casa per le festività. Adusbef lancia una class action a loro tutela contro la società Autostrade per l’Italia. Come ha invitato a fare il presidente nazionale, il leccese Antonio Tanza, “chiedete e conservate la ricevuta di pagamento all’uscita del casello (e di ogni altro eventuale acquisto fatto sulla linea) e scrivete a adusbefutenti@gmail.com”. Si raccoglie il materiale per un’azione collettiva per inadempimento contrattuale e risarcimento danni, dunque.

Le testimonianze sono tantissime: “I miei figli, partiti ieri mattina alle 4:30 dalla Svizzera, sono arrivati ieri sera a Lecce alle 11:30, viaggio da incubo”, ci scrive una telespettatrice. “Ieri, partiti da Genova alle 7 e arrivati a Salve alle 3 di mattina del giorno dopo. 20 ore di viaggio, uno schifo”, aggiunge un altro. “Mia figlia ieri, Varese-Salve, ben 18 ore, con tre bambini, un incubo!”. “Il dramma è stato percorrere 170km in cinque ore”. “Da Cuneo a Taranto in ben 20 ore – rimarca un tarantino – per la modica cifra di 75 euro di pedaggio. Neanche un euro di sconto. È inammissibile, ingiusto e penoso sottostare a questa gestione delle infrastrutture autostradali”.

“Imbottigliata nel traffico della domenica prenatalizia – scrive ancora una salentina -. I cantieri non sono di fatto cantieri. Sono tratti stradali in corrispondenza con i ponti che sono stati tutti e dico tutti sequestrati”. Il cartello fotografato, uguale all’inizio e alla fine di ogni ponte, lo testimonia: “Area soggetta a sequestro”. È la conseguenza delle indagini e dei controlli avviati dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova: molte infrastrutture, si è scoperto, sono a rischio crollo. Per questo sul lato destro dei viadotti vi è il restringimento della carreggiata, costringendo migliaia di automobilisti a procedere a passo d’uomo su un’unica corsia, con code lunghe chilometri. “Ieri, partenza da Cuneo alle 5:20 di mattina arrivo a Taranto 00:30. Ben 6 code tra Marche e Abruzzo a causa di limitazioni del traffico per i ponti ‘pericolanti'”, ci scrive un altro cittadino.

L’inferno è soprattutto sulla A14, nei circa 150 km fra Porto Sant’Elpidio (nel Fermano) e Vasto (al confine col Molise), cominciando proprio lì dove tra l’altro terminano le tre corsie che partono da Bologna. Ai problemi relativi al degrado autostrale si aggiungono poi quelli classici: poche le limitazioni per i mezzi pesanti, ad esempio.

Ciliegina sulla torta: la mancanza di informazioni e assistenza, che ha impedito di prendere strade alternative. Adusbef, quindi, invita a conservare il biglietto rilasciato ai caselli autostradali, il resto lo documenterà l’associazione dei consumatori, per procedere sin da subito almeno alla prima messa in mora.

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