Cronaca

Fotovoltaico, ritardi nelle autorizzazioni? No al risarcimento milionario

RUFFANO-Quasi 5 milioni di euro di risarcimento: ammonta a tanto la richiesta formulata da una società attiva nel settore delle energie rinnovabili, che intendeva realizzare a Ruffano un impianto fotovoltaico da più di 2 MW di potenza, accedendo a degli incentivi per la produzione di energia elettrica. Richiesta che è stata però rigettata nelle scorse ore dal Consiglio di Stato che ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Pier Luigi Portaluri. Secondo la società, la Regione Puglia avrebbe colposamente impiegato troppo tempo per rilasciare le autorizzazioni necessarie per realizzare l’impianto. Dopo una complessa vicenda amministrativa che ha visto coinvolte, tra le altre, anche l’Amministrazione provinciale di Lecce e quella comunale di Ruffano, la Regione Puglia, difesa in giudizio dal Prof. Portaluri, ha rilasciato il titolo per attivare l’impianto. La società però ha ritenuto di non realizzarlo e di richiedere, invece, il risarcimento milionario per i danni subiti a causa del ritardo con il quale la Regione avrebbe definito il procedimento. Secondo la ricostruzione della società il ritardo nel rilascio del titolo le avrebbe impedito di realizzare e mettere in esercizio l’impianto in tempo utile per ottenere alcuni incentivi per la produzione di energia elettrica. Il Consiglio di Stato, ha respinto le richieste stabilendo, da un lato, che la Regione ha sempre operato con la più assoluta diligenza e, dall’altro, che nessun ritardo può esserle addebitato nella conclusione del procedimento.Al contrario, il Giudice ha ritenuto che sui tempi di conclusione del procedimento abbiano inciso in maniera determinante sia la decisione autonoma della società di ottenere anche una ( non strettamente necessaria) autorizzazione ambientale da parte della Provincia, sia alcuni ritardi della parte privata nel compiere determinate incombenze procedimentali.

Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Portaluri: “La decisione del Consiglio di Stato consente alla Regione di evitare una pesante condanna risarcitoria che avrebbe determinato una enorme perdita di danaro pubblico”.

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