SUPERSANO – Tutto ha avuto inizio con una lettera aperta, scritta da Donato Fersino al sindaco di Supersano Bruno Corrado: nella missiva Fersino, imprenditore del posto e titolare della Masseria “Le Stanzie”, esprimeva il suo rammarico al primo cittadino della Regione Salento che aveva da poco annunciato il suo ingresso in Lega.
“Caro sindaco, forse te ne sarai dimenticato ma le nostre origini, di cui siamo fieri, sono messapiche, greche e bizantine – aveva scritto – Ognuno è libero di scegliere su quale carro salire, ma deve sempre ricordare il proprio ruolo e ancor di più le proprie origini invece di aderire a movimenti politici avversi alla nostra terra“.
Sulla questione interviene il portavoce della Lega provinciale Massimo Martella che, alla luce del pensiero espresso da Fersino, lo invita provocatoriamente ad affiggere un cartello all’esterno della sua attività, magari con su scritto “Vietato l’ingresso agli elettori leghisti“.
“Caro Donato -scrive Martella- mi chiedo e ti chiedo: siamo davvero comunità aperta al dialogo e all’ospitalità se oggi reagisci trincerandoti nel concetto di democrazia storica e non allarghi i tuoi orizzonti al mutamento sociale che anche la nostra comunità sta vivendo? Nel tuo invito, seppur nobili sono i tuoi richiami, ci sono solo belle parole, slogan per un territorio che non ne ha più bisogno. L’identità nasce anche dalla diversità. Non c’è ospitalità, e dunque quello che definisci “valore aggiunto”, se chi opera nel settore ricettivo non si confronta con chi ha idee e valori differenti“.
Parla di equivoco, di tutta risposta, Fersino, quasi a scusarsene in prima persona: “Il mio pensiero, espresso da libero cittadino, nulla ha a che vedere con il mio lavoro e la mia attività -precisa- da sempre aperta a tutti. Conosco e stimo il sindaco Corrado, ha tutta la mia riconoscenza. La mia era una riflessione tranquilla, senza scopo polemico alcuno“.</p
