Cronaca

Maestra violenta incastrata dai genitori: indagata e sospesa

SAN MICHELE SALENTINO- Un bambino tornò da scuola -una scuola dell’infanzia- con dei lividi sul braccio e disse ai genitori che era stata la maestra. Mamma e papà tesero allora una trappola alla donna: il giorno dopo hanno messo nello zainetto del figlio uno smartphone in modalità “registrazione” e avrebbero così catturato la voce della maestra che sgridava il bambino e poi il suono di colpi, di schiaffi. Quel giorno, all’uscita da scuola, il bimbo era molto nervoso, aveva gli occhi lucidi e il volto arrossato. E la maestra, per tranquillizzare i genitori, disse loro che il piccolo aveva appena finito di correre.Ora quell’insegnante è stata sospesa dall’insegnamento per nove mesi.

I Carabinieri della Stazione di San Michele Salentino, Brindisi, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della “sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio” nei confronti di una maestra di scuola materna, 60enne, indagata per il reato di maltrattamenti verso i fanciulli. L’attività dei carabinieri ha avuto inizio proprio a seguito della denuncia presentata nel mese di marzo dai genitori di quel bimbo di 3 anni e mezzo che aveva loro confidato di essere stato picchiato in più occasioni sulle mani e sulla testa, in particolare da una maestra. In seguito, sono emersi altri significativi episodi nel corso dei quali l’insegnante ha attuato  condotte aggressive nei riguardi dei bambini della scuola dell’infanzia  consistenti in urla, strattonamenti e schiaffi. Dalle verifiche effettuate dai Carabinieri è emerso che, con cadenza quasi quotidiana, la maestra minacciava di usare violenza nei confronti dei piccoli, ritenuti responsabili di essersi allontanati dal banco o di avere battuto le mani o fatto cadere le costruzioni per terra e, nel pronunciare parolacce, li colpiva con schiaffi sul capo, sulle braccia, sul volto, tanto che, in alcuni casi, i piccoli  piangevano disperatamente o battevano la testa sul banco o cadevano. Pertanto, il ricorso sistematico alla violenza nei confronti dei bambini in tenerissima età, il numero degli episodi registrati in un ristretto arco temporale, hanno consentito di contestare alla donna il reato di maltrattamenti e verso i fanciulli. “Le condotte violente contestate sono state commesse in danno di bimbi di età inferiore ai quattro anni e risultano sproporzionate rispetto ai comportamenti in concreto  messi in atto -scrivono i militari- sintomatici di una vivacità tipica della loro tenerissima età”. L’Autorità Giudiziaria non ha autorizzato la diffusione delle immagini dei maltrattamenti.

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