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“Tap subito”, dopo Conte anche Salvini subisce il diktat dagli Usa

WASHINGTON – Lo scorso 30 luglio il numero uno della Casa Bianca con il Premier Conte era stato chiaro, adesso che Tap s’ha da fare e anche subito lo ha ribadito anche al vicepremier della Lega.

Per il Ministro degli Interni Matteo Salvini la bacchettata è stata una doccia fredda: “Il Tap bisogna completarlo, bisogna fare tutto il necessario” gli è stato detto. E quel “tutto”, secondo i ben informati, farebbe riferimento proprio al temuto boicottaggio degli alleati di Governo, in primis il Ministro all’Ambiente pentastellato Sergio Costa.

Il colloquio tra il vicepremier leghista con il vicepresidente statunitense Mike Pence risale a questo lunedì. Il gasdotto non era tra i temi all’ordine del giorno.

La Casa Bianca ha tenuto a sottolineare quanto quest’opera sia fondamentale, soprattutto da un punto di vista geopolitico: uno strumento per ridurre l’influenza russa sul fabbisogno energetico dell’Europa.

E allora per fugare ogni dubbio lo staff presidenziale ha messo sul tavolo un dossier predisposto dagli Usa solo ed esclusivamente per quel piano.

A risvegliare l’insofferenza americana sul tema, già manifestata da Trump durante l’ultimo faccia a faccia con il Premier Conte, sarebbero stati in ultimo i due ricorsi presentati al tribunale penale di Lecce inerenti la direttiva Seveso e l’inquinamento della falda e sui quali i giudici si esprimeranno a fine estate.

C’è poi il nodo delle verifiche ambientali ante operam: la vecchia commissione di Valutazione Impatto Ambientale, una volta esautorata dal ministro Costa, non è stata più sostituita. Senza i pareri di quest’ultima, il progetto non può essere ultimato. Ed ecco che i dubbi sulla buona fede a 5 stelle vacillano sempre di più.

In tutti i contratti già siglati dalla società che sta costruendo il Tap la data del collaudo finale è fissata per la fine del 2020. Se questa tabella di marcia non dovesse essere rispettata, le penali per i contraenti sarebbero altissime.

Dunque “tirare dritto ad ogni costo”: questo chiedono gli americani, anche perchè proprio sul finire del 2020 si terranno le elezioni presidenziali, per Trump in ballo la possibilità di restare in carica per i prossimi 4 anni.

E.Fio

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