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Tap, pressing del territorio sulla Regione: “Istituisca il Sic a mare”

MELENDUGNO- Ora c’è un intero territorio che si mobilita per chiedere alla Regione Puglia l’istituzione del Sito di importanza comunitaria nel mare di San Foca, in corrispondenza dei banchi di coralligeno che pure ci sono ma di cui Bari sta ancora valutando l’estensione. Non una piccolezza: l’istituzione del Sic potrebbe complicare di non poco la vita a Tap, ora più che mai, perché ora il Ministero dell’Ambiente ha avviato la procedura per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale del microtunnel nel tratto a mare. Lì, in corrispondenza dell’exit point, cioè del punto di uscita dal fondale, Tap ha già fatto sapere di non riuscire a rispettare la distanza di 50 metri dai coralli presenti, motivo per il quale la multinazionale ha dovuto fare marcia indietro: dopo aver dichiarato che la sua soluzione progettuale era in linea con le prescrizioni, ha ritirato la documentazione avviando la nuova procedura, agli inizi di maggio.

È un passaggio stretto: la Regione ha nominato un suo referente in senso alla Commissione tecnica ministeriale e agli enti interessati resta poco più di un mese per presentare osservazioni. Da qui l’avanti tutta: il 28 maggio, il sindaco di Melendugno Marco Potì ha inviato una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano per chiedere di “provvedere senza indugio e con urgenza, a mezzo di apposita deliberazione di giunta regionale” all’istituzione del Sic. Chiesto anche un incontro tra il governatore e una delegazione di amministratori e cittadini per il prossimo 4 giugno.

Potì scrive di parlare a nome di “numerosissimi cittadini firmatari delle istanze pervenute al protocollo del Comune il 23 maggio” scorso e a quelle si aggiunge anche la richiesta avanzata da oltre 60 associazioni rappresentate dal prof. Michele Carducci e dagli avvocati Raffaele Cesari e Elena Papadia. Già a novembre, inoltre, otto Comuni, vale a dire Melendugno, Martano, Castrì, Calimera, Vernole, Lizzanello, Zollino e Corigliano d’Otranto, avevano chiesto alla Regione di procedere in tal senso.

Nel corso del tavolo tecnico del 29 marzo scorso, poi, come ripercorre il sindaco, si è giunti “all’unanime conclusione circa l’acclarata e inoppugnabile necessità di considerare l’area meritevole di essere codificata come habitat” ai sensi della direttiva europea in materia. In quei coralli si cerca ora di far incagliare Tap e si chiede alla Regione di fare la sua parte.

 

t.c.

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