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L’allarme degli Ordini dei Medici: “situazione drammatica, non solo in Pronto Soccorso”

PUGLIA – “Sta purtroppo accadendo ciò che gli Ordini dei medici pugliesi denunciano da tempo, con i ripetuti allarmi sulla tenuta del servizio sanitario regionale e sul rischio che crolli l’intera struttura”. Esordiscono così, in una lettera congiunta, i presidenti degli Ordini dei medici di tutte le province pugliesi: Bari, Bat, Foggia, Taranto, Lecce e Brindisi. Arrivano dritti al punto e nel farlo, la sentenza è netta: non c’è più tempo da perdere.

“Occorre intervenire con la massima urgenza adottando tutte le soluzioni che possono servire nell’immediato a rispondere alle carenze di personale negli ospedali della regione – tuonano all’unisono – Per questo chiediamo che parte delle risorse regionali della Sanità siano vincolate al personale”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nei giorni scorsi (lo ricordiamo), è stata la richiesta avanzata dalla Asl di Brindisi di dichiarazione dello stato di emergenza per i tre Pronto Soccorso della provincia. Un caso limite, “emblematico – scrivono gli ordini dei medici – dello stato di degrado del sistema tutto”.

“Le carenze di personale sono ormai drammatiche e non sono limitate ai pronto soccorso né alla sola ASL di Brindisi – si legge nella lettera – le prime conseguenze ovviamente si notano nell’emergenza-urgenza, ma il problema è generalizzato: abbiamo a che fare con una fragilità strutturale che investe tutto il servizio sanitario e mette a rischio proprio la capacità della sanità pubblica di offrire assistenza ai cittadini. Gli errori del sistema di programmazione commessi in passato non possono continuare a penalizzare il personale in servizio – continuano – L’unico effetto sarà quello di accelerare le dimissioni dei medici attualmente in servizio ed aggravare ulteriormente la crisi del sistema”.

Anche sulle nuove leve i presidenti degli ordini dei medici pugliesi esprimono preoccupazione: “Ammesso che si trovino i medici non specialisti disposti ad assumere un incarico al pronto soccorso nelle condizioni attuali -dicono – non è chiaro come e chi si farà carico della formazione di questo personale. Il ricorso a professionisti privi dei requisiti previsti per legge mette infatti a rischio la qualità e sicurezza delle cure offerte ai cittadini. In quanto enti sussidiari della Stato che vigilano sulla qualità e sicurezza della prestazioni erogate ai cittadini, gli Ordini – concludono i presidenti – non possono assistere in silenzio al degrado odierno. Finora si è infatti andati avanti con soluzioni tampone, che aggravano la situazione ritardando semplicemente l’emergere dei sintomi”.

LA LETTERA:

Bari, 2 gennaio 2023. Sta purtroppo accadendo ciò che gli Ordini dei medici pugliesi denunciano da tempo, con i ripetuti allarmi sulla tenuta del servizio sanitario regionale e sul rischio che crolli l’intera struttura. A proposito dello stato di emergenza dei pronto soccorso della ASL di Brindisi, gli Ordini dei medici pugliesi non possono fare a meno di constatare lo stato di degrado del sistema che oltre a penalizzare i cittadini si ripercuote sul personale in servizio, costretto ad assumere carichi di lavoro insostenibili.

Le carenze di personale sono ormai drammatiche e non limitate ai pronto soccorso né alla sola ASL di Brindisi, dato che investono tutto il sistema sanitario regionale. Le prime conseguenze ovviamente si notano nell’emergenza urgenza, ma il problema è generalizzato: abbiamo a che fare con una fragilità strutturale che investe tutto il servizio sanitario e mette a rischio proprio la capacità della sanità pubblica di offrire assistenza ai cittadini. Gli errori del sistema di programmazione commessi in passato non possono continuare a penalizzare il personale in servizio. L’unico effetto sarà quello di accelerare le dimissioni dei medici attualmente in servizio ed aggravare ulteriormente la crisi del sistema.

Ammesso che si trovino i medici non specialisti disposti ad assumere un incarico al pronto soccorso nelle condizioni attuali, non è chiaro come e chi si farà carico della formazione di questo personale. Il ricorso a professionisti privi dei requisiti previsti per legge per il reclutamento di medici nei servizi di pronto soccorso mette infatti a rischio la qualità e sicurezza delle cure offerte ai cittadini. In quanto enti sussidiari della Stato che vigilano sulla qualità e sicurezza della prestazioni erogate ai cittadini, gli Ordini non possono assistere in silenzio al degrado odierno. Finora si è infatti andati avanti con soluzioni tampone, che aggravano la situazione ritardando semplicemente l’emergere dei sintomi.

Occorre invece intervenire con la massima urgenza adottando tutte le soluzioni che possono servire nell’immediato a rispondere alle carenze di personale, ma soprattutto programmando il futuro del servizio sanitario nazionale che poggia innanzitutto sui medici che ci lavorano quotidianamente. Per questo chiediamo che parte delle risorse regionali della Sanità siano vincolate al personale.

I Presidenti degli Ordini delle Provincie Pugliesi
Filippo Anelli – Presidente dell’Ordine di Bari,
Benedetto Delvecchio – Presidente dell’Ordine di Barletta Andria Trani,
Cosimo Nume – Presidente dell’Ordine di Taranto,
Pierluigi Nicola De Paolis – Presidente dell’Ordine di Foggia,
Donato De Giorgi – Presidente dell’Ordine di Lecce
Arturo Oliva– Presidente dell’Ordine di Brindisi.

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