Attualità

Avvocati leccesi: accolto ricorso contro appelli trasferiti a Bari

LECCE – Prosegue la battaglia del Foro di Lecce per impedire che gli appelli, nello specifico quelli dell’anno di ruolo 2015, vengano trasferiti a Bari. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’Ordine degli avvocati, attraverso i consiglieri Cosimo Rampino e Luciano Ancora, contro l’ordinanza del Tar che aveva confermato il trasferimento dei fascicoli disposto lo scorso gennaio dal presidente della Commissione tributaria regionale Michele Ancona.
In particolare, il collegio della quarta sezione ha ritenuto meritevoli di approfondimento le argomentazioni esposte dall’avvocatura salentina, sollecitando lo stesso Tribunale amministrativo a fissare un’udienza di merito.
Secondo l’Ordine forense, il trasferimento degli appelli avrebbe ripercussioni negative sia sui cittadini, che vedrebbero aumentare vertiginosamente i costi per la tutela dei propri diritti e che sarebbero distolti dal Giudice naturale, sia per molti legali costretti a lunghi viaggi.
Resta inaccettabile per l’avvocatura l’affermazione contenuta nel provvedimento della Commissione tributaria, in cui si sostiene che il problema degli spostamenti fuori sede per i difensori potrebbe essere risolto con le sostituzioni attraverso colleghi domiciliatari. Secondo la numero uno del Foro, Roberta Altavilla, la scelta di farsi sostituire deve essere una libera opzione e non un sistema obbligato, che aggrava peraltro i costi, con evidente disparità di trattamento rispetto ad analoghi giudizi che restano in loco.

Articoli correlati

Centinaio: forse ristori anche per agricoltori senza IVA

Redazione

Mattarella inaugura l’anno scolastico a Taranto, nella scuola “vandalizzata”

Redazione

Scarciglia (Antigone): “Nel carcere di Lecce riprese le attività”

Redazione

Bus che non passano e treni “sbadati”: passeggeri Fse a terra

Redazione

Liceo Coreutico di Mesagne, tagli del Miur: i docenti non bastano. 4 giorni di protesta

Redazione

Green pass e mascherine: dal primo maggio “liberi tutti” o quasi

Redazione