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Scade il contratto con Ryanair, la Regione si sfila e affida ad Aeroporti di Puglia le contrattazioni

BARI – Poco più di 60 milioni di euro in 5 anni.  Tradotto: un milione di euro al mese. E’ quanto ha incassato Ryanair dalla Regione Puglia per garantire le tratte dagli scali pugliesi. Ma ora quel contratto va rimesso in discussione.

Anzitutto perché non può più essere l’Ente di Lungomare Nazario Sauro a staccare un assegno così elevato per una compagnia privata, senza gara. E non da meno, per tentare di risparmiare qualcosa per il futuro. Come fare, dunque? Lasciare che sia direttamente Aeroporti di Puglia a trattare con la compagnia. Missione non semplice, va da sé.

Il contratto con la compagnia irlandese scadrà a fine anno. Ecco perché bisogna porsi subito il problema. Partito in sordina nel 2009 con un finanziamento da 2 milioni di euro – cresciuti esponenzialmente negli anni successivi – è stato siglato con cifra tonda nel 2014 con durata quinquiennale. In tutto Ryanair ha incassato, tra i fondi regionali motivati dalla promozione turistica e quelli concessi direttamente dalla società Aeroporti, qualcosa come 170 milioni di euro in una decina d’anni. Quel contratto ha causato in passato non poche polemiche spingendo alcune compagnie a lasciare gli scali pugliesi perché considerato iniquo. E portando Alitalia a ricorrere ai tribunali delle regioni nelle quali si ripeteva quell’accordo, come in Puglia. E la giustizia ha dato ragione alla compagnia di bandiera, ritenendo quei fondi aiuti di Stato. Ora, però, alla scadenza – fissata al 31 dicembre 2019 – va corretto il tiro.

La Regione – socio unico – ha chiesto ad Aeroporti s.p.a di rendersi finanziariamente autonoma, così come lo è Acquedotto pugliese. Per questo la società ha chiesto un finanziamento da 30 milioni di euro alle banche, con il quale potrà progettare investimenti di varia natura. Il primo, appunto, il contratto con Ryanair. La società low cost verrà convocata a breve così da tentare di cambiare le carte in tavola. Obiettivo difficile considerato che, sebbene ci siano altre compagnie a servire gli scali pugliesi, se venisse meno la società irlandese si creerebbe un vuoto non da poco. Ryanair lo sa ed è probabilmente su questo punto che si concentrerà il braccio di ferro tra le parti.

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