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Tornelli in centro? No da Lecce, Otranto, Nardò e Gallipoli

LECCE – Un’idea che non sfiora nemmeno i sindaci dei tre centri storici più importanti del Leccese: quella dei tornelli all’ingresso delle città vecchie, sul modello di Polignano a Mare, è un’opzione che non piace affatto a Lecce, Otranto, Nardò e Gallipoli, che la scartano a monte senza neppure avviare una discussione.

Polignano invece ci ha creduto, per evitare la ressa oltre che per far cassa, introducendo il pagamento di un biglietto da 5 euro per il “Meraviglioso Natale”, in sostanza per l’accesso al centro vestito a festa. Il primo fine settimana è stato un successo: circa 15mila paganti e carabinieri a dover dirigere il traffico.

Il sindaco di Alberobello, Michele Longo, ha intenzione di replicare sul suo territorio e annuncia che l’iter burocratico è già in corso da tempo per istituire il biglietto con cui la Fondazione di Partecipazione erogherà il servizio per accompagnare il turista in ogni angolo del paese.

“Mai lo farei, non ha senso, questa cosa dei tornelli non mi piace affatto”, dice il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva. “Non ne ho discusso in municipio perché non lo ritengo opportuno – aggiunge il primo cittadino di Otranto Pierpaolo Cariddi -. Si può, per tutelare i beni e la qualità della vita, pensare di pedonalizzare e togliere le auto, ma introdurre un costo all’ingresso di un intero centro storico lo ritengo non corretto e forse non proprio legale”.

Niet anche dall’amministrazione leccese: “L’esperimento di Polignano bisogna vedere come va. Ad ora solo molte polemiche – ha avuto modo di dire l’assessore al Turismo Paolo Foresio -. Io il centro storico di Lecce con i tornelli e l’ingresso a pagamento non lo vorrei. Non so voi”.

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