LECCE – Le domande sono talmente tante, e in notevole aumento, che l‘Ambito ha chiesto un ulteriore finanziamento per soddisfare le richieste.
Parliamo dei buoni di conciliazione regionali, che servono a erogare una serie di servizi di assistenza a persone disabili o non autosufficienti, ad esempio l’Assistenza domiciliare integrata. Il servizio, per i richiedenti aventi diritto, dura 12 mesi. Scaduta l’annualità il 30 settembre, si è aperto un periodo di attesa, una finestra temporale in cui, generate le nuove domande, parte il lungo lavoro di esame e istruttoria da parte dell’Ambito. E i disabili possono rimanere, nel frattempo, scoperti dall’assistenza.
È quello che è successo a Mary, che ci ha contattato disperata per denunciare quella che per lei è una “vergogna sociale”. La dirigente del settore Welfare, Casa e Pubblica istruzione del Comune di Lecce, Anna Maria Perulli, rassicura: si sta facendo tutto il possibile per garantire, a prescindere dalla graduatoria che si sta stilando, la continuità del servizio. Ecco perché Mary, indirizzata dalle assistenti sociali, ha fatto richiesta all’Ambito e ora non dovrebbe più restare sola. La signora lamenta comunque di essere stata senza assistenza per 18 giorni, che per lei sono tantissimi, e che c’è gente che sta peggio di lei.
Perulli garantisce che l’attenzione è tanta, verso i disabili e verso chi, in generale, ha bisogno.