Cronaca

Rifiuti interrati nell’azienda? Dopo due anni assolti titolare e direttore della “Jentu” di Guagnano

LECCE- Assolti da tutti i reati Guglielmo Alessio per non aver commesso il fatto, Fabrizio Villa perché il fatto non sussiste. Ad emettere la sentenza la seconda sezione penale del Tribunale di Lecce presieduta dal giudice Marcello Rizzo. Il  Pm,Vpo G. Santese,  aveva chiesto la condanna di ciascuno a dieci mesi di reclusione.

I due imprenditori, entrambi di Bergamo, erano accusati di smaltimento illecito dei rifiuti derivanti dalla loro azienda di produzione e trasformazione di prodotti alimentari con sede a Guagnano che, all’epoca dei fatti, il febbraio 2016, fu anche sequestrata. Secondo l’accusa Alessio, amministratore unico della società Jentu, e Villa, come direttore industriale dello stabilimento, avevano smaltito rifiuti speciali pericolosi e non (toner per stampanti, cassette in plastica, ecc) interrandoli in degli scavi su una superficie di circa 4 mila metri quadri. L’accusa riguardava anche lo sversamento  abusivo di acque reflue industriali nel canale Le Lacrime, gestito dal consorzio di bonifica Terra d’Arneo.  Alessio aveva denuncia contro ignoti in relazione a vari reati commessi in danno della società nel corso della sua gestione della Ientu come furti di mezzi agricoli, di gasolio etc, nonché per le “anomalie” relative alla vicenda del sequestro a cui seguì il processo definito oggi. L’indagine si è conclusa al momento con richiesta di archiviazione per essere rimasti ignoti gli autori dei fatti.

Nel corso dell’istruttoria è emerso come il  sequestro preventivo d’urgenza eseguito dai carabinieri del Noe si era basato su una serie di segnalazioni anonime che si sono poi rivelate infondate.

Una sentenza di assoluzione che sicuramente non può risarcire economicamente il sig. Alessio degli ingenti danni economici subiti a seguito del clamore dato al sequestro -commenta l’avvocato difensore Amilcare Tana– La notizia fu infatti riportata con enorme rilievo anche sui giornali di Bergamo, luogo di residenza di Alessio e centro dei suoi affari e persino in Germania,  dove aveva numerosi e importanti clienti.  Era stato infatti costretto a cedere l’azienda a seguito delle numerose revoche di ordini che seguirono a quel sequestro. Tuttavia lo ripaga moralmente e  conferma l’assoluta correttezza del suo operato.”

Alessio è stato difeso dagli avvocati Amilcare Tana e Cortesi del Foro di Bergamo, Villa dall’ avv. Cortesi e dall’avv. Stefano De Francesco. La posizione di un terzo imputato, un operaio dell’azienda, fu stralciata per un difetto di notifica. La Provincia di Lecce era costituita parte civile.

 

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