GIORGILORIO – 12 anni in giro per l’Italia appresso a medici e specialisti, perché Sara che di anni ne ha 14 è la loro figlia speciale, abituata così giovane a battagliare anche per un parcheggio all’ingresso di casa.
È il paradosso che racconta una famiglia di Giorgilorio. Papà Piero e mamma Raffaella ci riassumono una battaglia durata 2 anni per vedersi riconosciuti i diritti che spettano alla figlia, affetta da sindrome di down. Poi un anno d’attesa per ottenere il cosiddetto contrassegno speciale che ai disabili riserva posti auto. Ma non finisce qui: da oltre un mese quelle strisce gialle davanti all’ingresso di casa, con apposito cartello al seguito, non sono ancora state realizzate.
Sara, che deambula autonomamente, per ovvi motivi non ha la percezione del rischio. All’uscita di casa tende a correre, a non guardarsi intorno prima di attraversare. E per quanto mamma e papà prestino tantissima attenzione, accorciare il tragitto per raggiungere l’auto per loro sarebbe una gran cosa.
Sara è una combattente e mentre i genitori raccontano la sua storia scherza con l’operatore intento a riprendere. Quella telecamera e quel microfono che non tanto le piacciono, però, li usa volentieri ma solo per arrivare dritta al punto: questo parcheggio arriva o no?” dice.
Noi le abbiamo promesso di ritornare e speriamo molto presto, ma questa volta per raccontare una conquista.