Cronaca

Parco Gondar, un altro no: il tempio della musica resta sotto sequestro

GALLIPOLI- Ancora un altro no: no al dissequestro del Parco Gondar, il tempio della musica di Gallipoli, destinato a restare sotto chiave la prossima estate. Stagione a rischio, dunque. Il presidente della Seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, Pasquale Sansonetti, ha ribadito quanto già detto dal Tribunale del Riesame e prima ancora dal gup Antonia Martalò, rigettando la richiesta avanzata dalla proprietà e confermando i sigilli apposti nel marzo del 2017.

Cinque giorni fa l’avvio del processo.   Sono 7 gli imputati per la vicenda dei presunti abusi: due proprietari, tre tecnici e due dirigenti del Comune di Gallipoli che rispondono di abusivismo edilizio, occupazione di suolo demaniale e falso ideologico. I legali di parte avevano chiesto di ricalcare il copione già visto. A maggio dello scorso anno la restituzione parziale, sotto condizione, aveva infatti consentito di salvare la stagione dei concerti. E, invece, stavolta no. Il giudice aveva concesso alla procura, nella persona del pubblico ministero Paola Guglielmi,  5 giorni di tempo per leggere e valutare l’ istanza e rispondere per iscritto. Ad aver pesato è stata anche l’assenza di una proposta di soluzione urbanistica da parte della società, al fine di regolarizzare la struttura a fronte dei presunti abusi edilizi riscontrati. Inoltre, al contrario dello scorso anno, non ci sarebbero stavolta esigenze imprenditoriali contingenti, tali da superare quelle cautelari del sequestro. Che, dunque, resta.

 

 

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