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Processo sulle affissioni elettorali: in aula come testimoni Perrone, Guido e Maritati

LECCE- Chiamati a testimoniare in aula nel processo che vede imputato Mario Blago e altri, scaturito dall’indagine antimafia che portò all’operazione Eclissi e che si allargò anche al mondo politico leccese dell’epoca. A sedere sul banco dei testimoni in aula, davanti ai giudici della seconda sezione penale, l’ex sindaco di Lecce Paolo Perrone, l’ex assessore all’Ambiente Andrea Guido, il senatore Alberto Maritati. Il Comune di Lecce è parte civile nel processo, con l’avvocato Tiziana Bello. Sotto la lente del pubblico ministero Guglielmo Cataldi, i rapporti tra Mario Blago, personaggio indicato dal collaboratore Giole Greco come vicino ai politici in qualità di referente primario per le affissioni dei manifesti elettorali, e i candidati alle amministrative del 2012. Ai politici chiamati a testimoniare dagli avvocati Antonio Savoia e Paolo Cantelmo, legali di Mario Blago, è stata fatta la stessa domanda: conoscevano Blago? Si sono mai rivolti a lui durante la campagna elettorale per affidargli l’affissione dei manifesti? La risposta è sempre stata negativa. Sia Perrone che Guido e Maritati hanno negato inoltre che Blago si sia rivolto a loro per qualche richiesta. Non sono gli unici ad essere comparsi in aula: come testimoni erano già stati ascoltati altri candidati, sia di centro destra che di centro sinistra, come Pasquale Porpora e Luigi Coclite. Secondo la procura, Blago sarebbe stato il collante tra la sacra corona unita, nella frangia gestita da Pasquale Briganti, suo genero, e i comitati elettorali sui quali la criminalità aveva messo le mani monopolizzando il mercato delle affissioni. Il processo continuerà il prossimo 24 gennaio.

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