LECCE- Un incontro di fuoco quello che in mattinata ha visto protagonisti nella sede distaccata della Regione Puglia a Lecce i dipendenti Alba Service.
Quello che è andato in scena secondo la confederazione Cobas, sotto la guida di Giuseppe Mancarella, “è l’ennesimo balletto, l’ennesimo tentativo di fare da scaricabarile tra Provincia e Regione“.
Hanno urlato le proprie regioni proprio davanti ai rappresentanti della task force regionale per l’occupazione, l’avvocato Giuseppe Mormandi e l’ingegnere Gianni Stasi, i rappresntanti della Provincia Antonio Gabellone, Presidente, e Pantaleo Isceri, Dirigente del Servizio risorse. Presente anche il liquidatore della società Gianfranco Conte.
Non hanno più nulla da perdere, i dipendenti, che non le hanno certamente mandate a dire. Denunciano protocolli di intesa sottoscritti in Prefettura e in Regione e caduti nel vuoto, accordi di nuova fornitura lavori alla società mai rispettati, cassa integrazione in deroga mai pervenuta, un piano di rilanccio industriale paradossalmente penalizzante. E poi 22 mensilità arretrate, nessuna prospettiva, nessun ammortizzatore sociale. Sono 130 famiglie con ad oggi un’unica possibilità: continuare la propria protesta.