ROMA-La risposta tanto attesa, giunta dal Ministero dell’Ambiente nel primo pomeriggio, non è quella che a Melendugno speravano arrivasse: Tap può andare avanti con l’espianto dei primi 211 ulivi ai fini della realizzazione del gasdotto che dovrà giungere dall’Azerbaijan.
È quanto, in sostanza, dicono da Roma, mettendo nero su bianco che la prima parte della prescrizione relativa allo spostamento degli alberi risulta “ottemperata” dal 3 gennaio scorso. È il disco verde per la multinazionale, a suo avviso l’ultima conferma del fatto che si abbiano in mano tutte le carte per spostare le piante e per iniziare a realizzare la strada di accesso al cantiere in cui in futuro si scaverà il microtunnel.
Il documento ministeriale, firmato da Giuseppe Lo Presti, a capo della Direzione generale per le valutazioni e autorizzazioni ambientali, lo ribadisce in modo chiaro, rispondendo ai dubbi sollevati dalla Regione Puglia due giorni fa: una volta ottenuto l’ok dal Servizio provinciale agricoltura, Tap, insomma, non ha bisogno di aspettare ancora per spostare gli ulivi, attività preliminare a tutto il resto che, invece, si vedrà poi, man mano.
Non è solo un passaggio burocratico. È “il” passaggio che rischia di far saltare i nervi al territorio. Da giorni, le proteste si sono inasprite e la vigilanza si è fatta più serrata, con ronde continue di giorno e di notte da parte degli attivisti, pronti a chiamare a raccolta tutti gli altri. Nessuna azione di violenza, sia chiaro. Il Comitato No Tap ha più volte dimostrato che non è questo il suo stile, per quanto il rischio infiltrazioni sia all’attenzione di Prefettura e Questura.
In queste ore, invece, si scandagliano nuovamente gli atti, per capire se c’è un appiglio a cui aggrapparsi per far valere le ragioni del Comune di Melendugno, anche a costo di procedere con un sequestro tramite la Polizia municipale, come fatto in passato al tempo dei carotaggi.
C’è frenesia. È nelle cose: si è giunti al dunque, ai giorni più caldi, quelli che lo scorso anno si è riusciti a far rimandare. Adesso, si attendono le mosse di Tap, la ripresa concreta dei lavori stoppati in mattinata in vista della lettera del Ministero. La società ha già detto che andrà avanti. L’espianto degli ulivi è in ballo per i prossimi giorni, domenica compresa.