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Offshore, le osservazioni del Comune di Otranto al Ministero: impatto alto, l’Ok è inammissibile

OTRANTO – Gli impatti delle 90 turbine eoliche in mare proposte dalla società Odra al largo della costa tra Santa Cesarea Terme e Leuca, quelli definiti dalla società “medio-basse”, non possono assolutamente essere considerate tali.

Lo rimarca il Comune di Otranto nelle osservazioni depositate al Ministero relative alla valutazione di impatto ambientale del mega parco eolico.

Il territorio idruntino risulta ampiamente interessato dal progetto, per la parte prevista in mare, ma soprattutto per quella prevista a terra. E il Comune contesta quanto sminuito da Odra punto per punto.

In primis la stazione elettrica denominata “Odra lato mare” ricadrà interamente nel territorio comunale, con importanti impatti paesaggistici ed urbanistici, vista la notevole dimensione della stessa. Dimensioni” che non vengono mai dichiarate esplicitamente – precisa il Comune – ma da un calcolo sommario l’area interessata dovrebbe avere un ampiezza di circa 4 ettari”.

In riferimento a questa zona la società parla di “aree prive di evidenti qualità naturalistiche o agrarie”, senza considerare però – evidenzia il Comune – che “il sito prescelto è circondato dalla serra che accoglie le grotte “del Rospo”, “degli innamorati” e la “della balena” e soprattutto è ai piedi del promontorio che accoglie i ruderi della Masseria Consalvi, della chiesa della Madonna della Serra ed i resti della strada romana; sul versante sono anche visibili tracce delle carraie. Inoltre tutta l’area è caratterizzata dal rinvenimento di materiale ceramico dell’età del bronzo”.

“Così come – continua il Comune – non è mai stato effettuato un fotoinserimento che consideri la vista da Torre Sant’Emiliano dei generatori, pur essendo questa prospettiva tutelata dal PPTR, come tutti i luoghi panoramici e coni visuali”.

Eppure per Odra, ancora una volta, “le aree interessate dal Progetto terrestre non hanno spiccate qualità ambientali e le opere non andranno ad alterare negativamente un contesto di pregio naturalistico”.

Per il Comune di Otranto “affermazioni a dir poco strumentali che denotano una mancata conoscenza del territorio, senza considerare che il sito scelto per la stazione elettrica è in contrasto con il Piano urbanistico generale”.

Le osservazioni del Comune idruntino, con cui si chiede al Ministero di negare l’autorizzazione ambientale, fanno il paio con quelle inoltrate da Italia Nostra sezione Sud Salento nei giorni scorsi. Un “no, grazie” che il territorio ha ribadito forte e chiaro ancora una volta lo scorso 17 marzo in riva al mare di Porto Miggiano, luogo simbolo di un’invasione inaccettabile per la quale la levata di scudi continuerà.

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