Cronaca

Pistolettate contro l’auto di Vadacca

LECCE – La criminalità leccese alza il tiro e come previsto, le vendette e le ritorsioni dopo l’agguato alla ‘Esso’ cominciano a farsi sentire. Davide Vadacca, gambizzato nell’area di servizio la sera del 30 ottobre scorso, è finito nuovamente nel mirino, con un avvertimento inequivocabile: 3 colpi d’arma da fuoco, di grosso calibro, sono stati esplosi in mattinata alla sua abitazione, in via Flumendosa, traversa di via Adriatica, al numero civico 33.

Uno dei proiettili ha colpito e mandato in frantumi il finestrino della sua BMW 530 blu, parcheggiata sotto casa. L’altro ha colpito il citofono e il terzo il portone d’ingresso del condominio, dove Vadacca abita al 6° piano.

Mentre la  Squadra mobile è a caccia delle 2 persone che gli hanno teso l’agguato nell’area di servizio e i cui nomi, due leccesi,  sono già ben noti, qualcuno vuole dare un segnale preciso:  Vadacca è nel mirino e non la passerà liscia.

 Questo anche alla luce dell’episodio  avvenuto qualche giorno fa in città : l’incendio di un chiosco di frutta e verdura sulla via per  Monteroni. Un incendio di chiara origine dolosa  che potrebbe essere una risposta all’agguato alla ‘Esso’.

Il chiosco è infatti riconducibile ad una delle due persone responsabili della gambizzazione. In passato sarebbe stato il proprietario, ma ancora oggi ruoterebbe nella gestione dell’attività.

L’incendio del chiosco quindi potrebbe essere una vendetta, una prima risposta al ferimento di Vadacca, personaggio ben noto alle cronache, individuato come uomo molto vicino al boss Roberto Nisi, ora in carcere.

Lo scenario  nel quale si inquadrano gli inquietanti episodi, l’ultimo in mattinata e quello dello spaccio di droga nell’interland leccese e di una presunta scissione tra clan.

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