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Tonfo Alba Service, opposizione: “Ecco i soldi per salvarla”, ma per Provincia “E’ impossibile”

LECCE- I fondi destinati alla Provincia di Lecce per strade e scuole, quasi 4,9 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità, sono arrivati, contrariamente a quanto scritto nella delibera di approvazione del bilancio approvata in Consiglio l’8 novembre scorso. A confermarlo è questa tabella rintracciabile sul sito del Ministero dell’Interno: è nero su bianco il fatto l’8 settembre scorso quei soldi siano stati versati nelle casse di Palazzo dei Celestini.
Dove sono andati a finire? Possono servire per salvare Alba Service che si occupa proprio di manutenzione di strade e scuole? Sarà una delle domande al centro del Consiglio provinciale convocato per le prossime ore sul salvataggio della partecipata su cui pende la ghiogliottina del fallimento e che per la Provincia non c’è nessuna possibilità di rilanciare.

Per il dirigente del settore economico, Pantaleo Isceri, quei soldi versati da Roma a Roma ritornano, perché vanno a compensare i tagli di 36 milioni di euro previsti. Isceri spiega che “a fronte di 12 milioni di euro che servono per queste funzioni, che comprendono non solo la manutenzione ma anche il pagamento di bollette per 2,5 milioni solo per gli edifici scolastici, il contributo è di 4,9 milioni e con quei soldi vanno previsti interventi che Alba Service, per attrezzature o altro, non sempre è in grado di svolgere”.

Ed è questo il nodo per l’opposizione. Il consigliere Nunzio Dell’Abate parla di un “disegno in piedi da tempo per dirottare verso le società esterne, le solite ditte, quei fondi, a cui si aggiungono anche altri, come i 2,1 milioni dal riparto dei cento destinati in un primo tempo all’ANAS; gli 1,3 milioni per le gestione delle funzioni fondamentali; altri 450.000 euro per l’esenzione della IPT per i veicoli oggetto di riscatto da società di leasing, oltre ai fondi di sanzioni amministrative, tributi provinciali etc”.

“Sono tutti soldi già inseriti in bilancio – replica Isceri – e il disavanzo 2016 sarà di probabili 13 milioni di euro”. Isceri annuncia il suo parere negativo in Consiglio per il salvataggio in extremis di Alba Service: “quei fondi indicati dall’opposizione – dice – non sono utilizzabili per ricapitalizzare la società, ciò per cui servirebbero dai 3,5 ai 5 milioni di euro cash, e l’incertezza del governo comunque non ci consentirebbe di formulare con precisione l’ammontare delle somme per un piano di risanamento futuro”. “Solo scuse”, per la minoranza. E quello alle porte pare essere il venerdì più nero per i lavoratori.  

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