PORTO CESAREO- Il corpo di Pietro Miccoli, l’operaio 47enne di Torre Santa Susanna, tragicamente morto in un incidente sul lavoro, si trova, al momento, nella camera mortuaria del Fazzi di Lecce, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il fascicolo sulla sua morte, aperto dal magistrato di turno, Stefania Mininni, è passato nelle mani della dottoressa Paola Guglielmi, competente nei casi di decessi sul lavoro. Tutto questo, in attesa dell’incarico per l’autopsia. Lo sfortunato operaio, impegnato in lavori di ristrutturazione in una villetta a Torre Lapillo, è deceduto sul colpo, schiacciato dalla gru montata sul suo camion.
Le indagini, avviate dai carabinieri della stazione di Porto Cesareo, serviranno a fare luce sulla tragedia. Solo al termine di tutti gli accertamenti si potrà capire se si sia trattato di una drammatica fatalità o di un guasto tecnico al braccio meccanico che, per cause, appunto, ancora da chiarire, si è spezzato finendo addosso all’uomo.
Il suo corpo, incastrato fra il camion ed il muro della villetta, è stato recuperato non senza difficoltà dai vigili del fuoco. Necessario anche l’intervento degli ispettori dello Spesal. Solo dopo l’esame autoptico, il corpo di Pietro Miccoli potrà rientrare nella sua Torre Santa Susanna, dove saranno celebrati i funerali.
La notizia della sua morte prematura ha sconvolto l’intera comunità. Miccoli lascia una moglie e due figli piccoli.