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Scandalo nelle campagne: ecco gli aiuti umanitari mai giunti a destinazione

TREPUZZI-SQUINZANO- Maratone solidali, numeri verdi, appelli per contribuire al sostegno dei bisognosi tramite sms o bonifici bancari. Ma si conclude qui, sul ciglio della strada, ancora una volta, il triste traguardo della corsa alla beneficienza.

Senza pudore, alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, eccoli gli aiuti umanitari dell’unione europea la cui corsa sembra essersi arrestata qui: su questa strada che collega trepuzzi a squinzano costeggiando la ferrovia.

E’ bastato seguire le tracce, briciole e pasta sparse ai margini di questa macchia mediterranea alle porte del comune squinzanese. Pochoi passi più in là ecco i primi ritrovamenti: pacchi di pasta perfettamente intatti, sotto il sole, davanti agli occhi di tutti.

Qualcosa ci dice che non finisce qui e coì continuiamo a cercare e l’impresa è ardua perchè le buste di rifiuti abbandonate non sono poche. Ma la costanza spesso premia: ed ecco l’ennesimo bustone anonimo, e dentro piccole confezioni di marmellata e bustine di zucchero. Vorremmo dirvi che si tratta di prodotti scaduti ma non è così: questi generi alimentari potrebbero sfamare per un anno ancora, in alcuni casi anche due.

La ricerca continua anche se la speranza è che tutto si esaurisca qui e invece no: un’altra busta, questa volta ben nascosta tra l’erba, e al suo interno altre confezioni intatte e nenche in prossima scadenza. Le mense Caritas sono piene, così tanto da non bastare per far fronte all’emergenza che quest’anno nel Salento ha rappresentato un vero e proprio allarme. Difficile pensare che l’abbandono di biscotti per la prima infanzia (le cui buste sono state visibilmente squarciate da animali) siano stati gettati qui, a testimonianza di uno scarso indice di gradimento dei beneficiari. Difficile pensare insomma ad una povertà schizzinosa.

Un amaro deja vu che a febbraio 2015 ha visto protagoniste le campagne in agro di Squinzano con quintali di frutta ormai marcia abbandonata in campagna, poi a marzo (solo un mese dopo) la spiacevole vicenda ha concesso il bis. A settembre 2015 stessa circostanza segnalata dall’Assessore alle politiche ambientali Andrea Guido: questa volta luogo di ritrovamento Lecce, dove tra i rifiuti scatole di pasta intatte, barattoli di legumi, pelati, sale e altri prodotti a lunga conservazione.

Nel febbraio di quest’anno poi ancora un’altra denuncia: cassette di frutta e kili di pasta, di nuovo alla periferia di Squinzano, zona posta successivamente sotto sequestro dalla Polizia locale nel tentativo di risalire ai responsabili. Vicenda presa in carico poi dalla Procura di Lecce.

E poi Specchia, Lucugnano: altri scenari quest’anno di nuovi ritrovamenti che come un pugno nello stomaco fanno male e lasciano il segno. Livido che la prossima volta potrebbe lasciare quelle maratone inascoltate: perchè in questa caccia aperta al boia ad andarci di mezzo ingiustamente, si sa, è sempre la vittima, con doppia esecuzione: prima il danno, poi la beffa.

E.Fio

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