Cronaca

I Balcani si “sigillano”, rischio ondata migranti: pattugliamenti rafforzati

LECCE-  Da gennaio, sono stati intensificati i pattugliamenti lungo la costa, grazie a un maggiore coordinamento con l’agenzia Frontex. Così ci si prepara ad affrontare l’ondata migratoria, che si presume possa rovesciarsi sul Salento, dopo la progressiva chiusura delle frontiere nei Balcani.
Per quanto, al momento, non ci siano sbarchi all’orizzonte, l’allarme c’è, rilanciato anche nelle scorse ore. Un argomento impossibile da evitare lunedì, a Bari, durante la conferenza regionale dei prefetti alla presenza del ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Vale il “principio di Pascal”, proprio dell’idraulica: la pressione in un punto sposta il flusso, con portata inalterata, altrove. E quell’altrove, stando a quanto trapela da fonti governative, è la Puglia meridionale.  In 25mila sono bloccati nel purgatorio greco, dopo che anche la Macedonia ha alzato il suo muro di filo spinato, che si somma a quello dell’Ungheria. E se risalire i Balcani, soprattutto per gli afghani, si è trasformato in una corsa impraticabile, è fisiologico che la valvola di sfogo naturale diventi l’Adriatico, con partenze dalla Grecia, ma anche, stavolta, dall’Albania.

Al momento, non ci sono comunicazioni dalle autorità elleniche che facciano pensare a traversate imminenti. Il sospetto, tuttavia, è che i viaggi siano in corso di organizzazione. Per questo il reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Bari ha scelto di dirottare una parte delle risorse prima destinate alla tutela ambientale sulla vigilanza costiera, aumentando di circa il 20 per cento le ore di pattugliamento aereo e navale, a parità di personale, non solo di notte ma anche di giorno.

L’altro strumento è il maggior coordinamento con l’agenzia Frontex: nelle ultime settimane, sono stati dirottati qui, per missioni a largo raggio, alcuni degli aerei che decollano dalle basi siciliane, forze complementari agli elicotteri e ai natanti delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera. Ad essere maggiormente attenzionato è l’Adriatico meridionale. Il Capo di Leuca è il più esposto e l’ultimo tragico sbarco a Felloniche lo conferma ulteriormente, perché quella è la rotta più breve dalla Grecia. Se le partenze dovessero spostarsi sulla costa albanese, invece, i flussi sono destinati a interessare soprattutto il tratto tra Otranto e Brindisi. Il pool antimmigrazione costituito in Procura è già sull’attenti.

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