Cronaca

Bracciante morto, Risi: “Il caporalato si sta organizzando”

NARDO’- Se un migrante africano arriva nel salento ed è costretto a lavorare per ore sotto il sole a 40 gradi qualcuno lo ha costretto. La morte di Mohamed nelle campagne tra Nardò e Avetrana fa sorgere il sospetto più che fondato che il caporalato non è stato debellato dalle indagini e poi dalle diverse operazioni di polizia, e che si stia riorganizzando, assumendo nuove forme.

Marcello Risi, sindaco di Nardò ne è convinto mentre in queste ore si sta occupando di accogliere la moglie e i due figli del 47enne, arrivati martedì in Italia.

La forte richiesta di manodopera nei mesi di giugno e luglio porta nelle campagne di Nardò centinaia e centinaia di braccianti extracomunitari. Boncuri diventa come sempre, il rifugio di gente che non ha nulla se non quei pochi euro guadagnati giornalmente. Una bomba ad orologeria, emergenza continua, per la quale il prefetto Palomba ha già predisposto controlli e sopralluoghi.

Intanto mentre si attendono gli esiti dell’autopsia, fissata per venerdì vanno avanti le indagini sulla morte Mohamed, sudanese. Il pm Paola Guglielmi ha ipotizzato il reato di omicidio colposo e tre persone sono finite nel registro degli indagati.

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