Cronaca

Vivaisti bloccano la città ma il Commissario Ue era a Gallipoli

LECCE – Hanno bloccato l’ingresso nord della città, distribuito volantini, fatto sentire la propria presenza e la propria disperazione: “Siamo al verde”, questo il loro slogan per accogliere l’arrivo a Lecce del commissario europeo per la Sicurezza alimentare, Andriukaitis. Lui, però, in mattinata era a Gallipoli, in contrada Li Sauli, accompagnato dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, per visitare di persona gli oliveti colpiti dal Complesso del disseccamento rapido, in contrada Li Sauli, lì dove tutto ha avuto inizio.
I florovivaisti, però, non hanno voluto rinunciare alla protesta: oltre un centinaio di loro ha effettuato un volantinaggio sulla superstrada Brindisi-Lecce, all’ingresso della città. Nel volantino distribuito il senso della loro azione era chiaro: «Direttiva comunitaria del 18 maggio ha significato la morte del settore florovivaistico perché alle varietà bloccate con le diverse direttive se ne sono aggiunte altre. Circa l’80% delle piante presenti nei vivai rimangono ferme».

La loro esasperazione è tangibile e per questo hanno voluto portarla in strada le loro organizzazioni: Covisa, Arflo, Covvp, Associazione piccoli vivaisti di Sanarica.

In molti, se non quasi tutti, rischiano la bancarotta dopo il fermo pressoché totale delle attività. È il motivo per cui 26 aziende hanno deciso di fare ricorso al Tar del Lazio, ottenendo per loro la sospensiva del Piano Silletti, che tra l’altro prevedeva la distruzione a loro spese delle piante ospiti di Xylella presenti nelle serre.

Un settore messo in ginocchio, complici anche gli embarghi clamorosi da Algeria, Marocco e Francia. Nella morsa dei divieti, come noto, anche l’intero comparto delle barbatelle, che a Otranto impiega mille addetti e che attende che vengano slegati i lacci che impediscono le esportazioni anche della vite, inserita nell’elenco delle 188 specie messe sotto chiave, nonostante sia stato provato che la subspecie di Xylella diagnostica nel Salento sia innocua per la loro produzione.

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