BARI- “La guida del partito è incompatibile con l’eventuale presidenza della Regione e se io dovessi vincere le elezioni non continuerò a fare il segretario del Pd“. Questo l’annuncio, fatto lo scorso 8 Marzo, da Michele Emiliano. Da subito dette poi vita all’ ufficio politico regionale, coordinato dall’onorevole Scalfaratto, per evitare qualsiasi conflitto tra il ruolo di candidato e quello di segretario.I tempi per la sua uscita di scena dalla segreteria regionale si stanno avvicinando, probabilmente non subito ma aspetterà che la situazione regionale si avvii concretamente e si normalizzi con la nomina completa della sua giunta, ma già molti pensano a quello che sarà il congresso e quali i nomi possibili.
Circolerebbero già tre ipotesi: un “emilianiano” doc, uno della sua area e un’espressione all’ex Margherita. Per l’emilianiano puro potrebbe uscire il nome del suo maggior collaboratore barese, Domenico De Santis, per l’uomo d’area, essendo vice segretario provinciale del pd leccese e marito di Sandra Antonica ora Vice pugliese di Emiliano, Vincenzo Toma , ed il terzo nome l’ex margherita Giovanni Procacci.
In questo quadro ci sarà da comprendere quale sarà la posizione dei renziani , sino a ieri non molto in armonia con il nuovo Presidente della Regione , ma nelle ultime ore più sereni con questo tanto da volerlo affiancare nella sua battaglia per la nomina, sganciata dai partiti, della futura Giunta. A conferma di ciò la possibilità quasi certa, rispetto al primo passaggio dell’esecutivo con sette componenti di cui due esterni, l’avallo del Gruppo che si riconosce con il Presidente del Consiglio all’indicazione di Loredana Capone in una delle due caselle proposte per gli esterni.
