ROMA- La delusione all’indomani della conferenza di servizi a Roma lascia spazio, in mattinata, ad una seppur flebile speranza per chi si oppone al gasdotto di San Foca: il Tar Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva urgente che Tap aveva presentato dopo il blocco dei carotaggi disposto il 9 ottobre scorso dall’Ufficio tecnico del Comune di Melendugno.
Dunque, per il momento restano congelate le perforazioni a terra, necessarie per gli studi geotecnici da allegare alla risposta alle prescrizioni imposte dal Ministero dell’Ambiente e da soddisfare entro 90 giorni dal tavolo avviato nelle scorse ore presso il Mise.
L’udienza di merito è fissata per il prossimo 28 gennaio e nel frattempo continua ad avere pieno titolo l’ordinanza notificata dai vigili urbani di Melendugno alle società incaricate per conto di Tap di effettuare i carotaggi sui terreni agricoli. Erano appena iniziati, in contrada Masseria Capitano, quando sono stati fermati perché privi di autorizzazione paesaggistica. Per l’Ufficio tecnico, infatti, non bastava il via libera contenuto nel decreto della Prefettura, ma era indispensabile l’ok preventivo della commissione paesaggistica comunale, che, tra l’altro, nel frattempo si è riunita e ha decretato il diniego assoluto per 4 punti collocati su spiaggia, dune e pineta. Gli altri 40, pur al di fuori di aree protette, ricadono in zone vincolate paesaggisticamente.
A firmare il provvedimento era stato il dirigente Salvatore Petrachi, che ha disposto la sospensione dei lavori in via cautelativa, con “riserva di ulteriori provvedimenti definitivi” necessari eventualmente per il ripristino dei luoghi, specificando che se i lavori “non fossero sospesi nello stesso giorno della notificazione della presente ordinanza saranno passibili delle sanzioni penali previste dalla legge”.
