Cronaca

Crisi e concorrenza sleale, le imprese penalizzate dal lavoro nero

LECCE– Sono ben 46.917 le imprese artigiane pugliesi esposte alla concorrenza sleale del sommerso. Un fenomeno in costante crescita a causa dell’acuirsi della crisi. La recessione, infatti, può spingere verso pratiche,comportamenti e mezzi illeciti per ottenere un vantaggio a scapito dei competitori. In Puglia, i settori più esposti sono i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, pulitintolavanderie) che contano 12.421 aziende. Seguono le ditte di trasporto e magazzinaggio (3.956) e le attività di alloggio e ristorazione (3.181). Questi tre comparti contano 19.558 imprese, pari ad oltre un quarto (26,7 per cento) dell’artigianato regionale. E’ quanto rileva il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat e Unioncamere-Infocamere. Le attività a media esposizione alla concorrenza sleale sono le costruzioni (25.437), i servizi di informazione e comunicazione (518), la fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (467), l’agricoltura e pesca (302), l’istruzione (200), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e quelle per uso domestico non elettriche (183), la fabbricazione di mezzi di trasporto (103), l’estrazione di minerali da cave e miniere (69) e la fabbricazione di prodotti chimici (66).

Per un totale di 27.359 imprese a media esposizione che, assieme a quelle ad alta esposizione (19.558), rappresentano il 64 per cento dell’artigianato regionale (73.302 imprese totali). Si stimano 253.400 occupati irregolari. Pari al 19,8 per cento degli addetti.

Bari conta 18.556 aziende artigiane esposte alla concorrenza sleale, di cui 5.050 nel settore dei servizi alla persona. Rappresentano il 62 per cento del totale delle imprese artigiane (29.858). Gli irregolari sono circa 106mila. Seguono Lecce con 12.094 aziende, di cui 2.965 tra acconciatori, estetisti, istituti di bellezza. Corrispondono al 65 per cento del totale delle imprese (18.633). Gli irregolari sono 51mila. Al terzo posto c’è Foggia con 6.252 aziende, pari al 63 per cento del totale delle imprese (9.899). Gli irregolari sono 38.700. Poi Taranto con 5.082 aziende, pari al 67 per cento del totale delle imprese (7.624). Gli irregolari sono 33.300. Chiude Brindisi con 4.933 aziende, pari al 68 per cento del totale delle imprese (7.288). Gli irregolari sono 23.700.

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