Una presunta frode fiscale da oltre 45 milioni di euro è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale di Barletta che, coordinati dalla Procura di Trani, hanno denunciato 82 persone, sequestrato 37 società cartiere, che avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e sequestrato beni per oltre 6 milioni di euro a una cinquantina di imprese che avrebbero beneficiato del meccanismo di frode, con sede in diverse regioni italiane.
Le indagini sono iniziate nel 2024, durante un controllo eseguito a un emporio specializzato nella vendita di merce di vario tipo, da cui è emersa “l’assenza di documentazione comprovante i rapporti commerciali intrattenuti dalla società con alcuni fornitori”. Diverse le violazioni accertate: “assenza delle prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e Iva, mancato versamento delle imposte, assenza di lavoratori dipendenti, di beni intestati a titolo di proprietà e di contratti di locazione di immobili in cui svolgere l’attività”. La Guardia di finanza ha individuato le 37 società cartiere riconducibili a cittadini di nazionalità cinese. Negli ultimi due anni, le società avrebbero emesso fatture per 220 milioni di euro, per 45 milioni di tasse non versate.
Gli investigatori hanno coinvolto anche l’Agenzia delle entrate affinché adotti “un provvedimento di sospensione delle compensazioni delle imposte con crediti Iva indebitamente generati in capo alle 50 società beneficiarie per un importo complessivo di oltre un milione e 600mila euro”.
