Si terrà il 13 marzo 2026 l’udienza preliminare davanti al tribunale di Lecce relativa all’inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per il caso La Fenice S.r.l., società con sede a Galatone sospettata di aver fornito olio contraffatto alle mense scolastiche e ai servizi di refezione per anziani in numerosi Comuni salentini. A rischiare il processo il titolare di un’azienda agricola di Laureana di Borrello; l’amministratrice della società La Fenice; un dipendente con funzioni gestionali; e la stessa La Fenice, accusata anche di responsabilità amministrativa. Secondo la procura, gli indagati avrebbero organizzato un sistema volto alla produzione e commercializzazione di falso olio extravergine d’oliva, spesso sostituito o mescolato con oli di semi o prodotti di provenienza ignota.
Le indagini della Guardia di Finanza sono state decisive: nel dicembre 2024 vennero sequestrati oltre 2.800 litri di olio ritenuto non conforme e documentazione contabile riconducibile a forniture attive dal 2018 al 2025. Le analisi avrebbero inoltre confermato che la qualità dell’olio era incompatibile con gli standard richiesti dalle linee guida nutrizionali della ASL di Lecce, che impongono l’uso esclusivo di olio extravergine certificato nelle mense scolastiche.
A risultare coinvolti come parti offese sono oltre trenta Comuni, tra cui Castrignano del Capo, Taurisano, Galatone, Soleto, Tricase, Alessano, e l’associazione Codici Ambiente, oltre a numerosi genitori degli alunni.
Gli imputati avranno facoltà di rinunciare all’udienza preliminare o chiedere riti alternativi. Se le accuse verranno confermate, potrebbero configurarsi reati di frode nelle pubbliche forniture e ricettazione.
