Un balcone troppo stretto, una vita troppo breve. È bastato questo per trasformare l’indifferenza quotidiana in tragedia. E’ accaduto nel Leccese: un cane è stato lasciato per mesi su uno spazio angusto, esposto al sole, alla pioggia e alla solitudine, ed è morto precipitando nel vuoto. E ora il suo proprietario è stato condannato per abbandono di animali, al termine di una vicenda che ha indignato un intero quartiere e scosso l’opinione pubblica.
Il Tribunale di Lecce ha emesso la sentenza il 28 ottobre scorso, riconoscendo l’uomo responsabile di aver confinato il suo cane – un animale di media taglia – su un balcone minuscolo al terzo piano, talvolta persino legato a una corda. Secondo le testimonianze, l’animale viveva in condizioni di sofferenza continua e isolamento totale. La situazione è degenerata quando il cane, tentando di affacciarsi oltre la ringhiera grazie a una panca posizionata lì vicino, è caduto nel vuoto, morendo sul colpo.
Per il proprietario è arrivata una condanna a 5.000 euro di ammenda, insieme al risarcimento dei danni alla parte civile – un’associazione che tutela gli animali da ogni forma di maltrattamento – e al pagamento delle spese processuali.
