Cronaca

Casarano: uccise il boss Antonio Afendi, ora è ai domiciliari con braccialetto

Ennesimo allarme del Sappe: “Nel carcere situazione insostenibile”

CASARANO- Lucio Sarcinella lascia il carcere e ottiene i domiciliari con braccialetto elettronico.
Il ventinovenne di Casarano, che lo scorso 2 marzo 2024 uccise in piazza Petracca il “boss emergente” Antonio Afendi a colpi d’arma da fuoco, era chiamato a rispondere davanti al giudice del reato di omicidio aggravato dalla premeditazione.

Ieri il Tribunale del Riesame ha preso una decisione sul caso, dopo che a maggio la Corte di Cassazione aveva rinviato gli atti, annullando la precedente ordinanza con cui lo stesso Riesame — in accordo con la gip Anna Paola Capano — aveva respinto la richiesta di una misura cautelare meno severa. Tale richiesta era stata presentata dai legali Giuseppe Presicce e Simone Viva, che avevano invitato i giudici a considerare la situazione familiare dell’imputato.

Il cuore del procedimento riguardava proprio la premeditazione. Occorreva infatti stabilire se l’omicidio fosse stato pianificato o se fosse invece la conseguenza delle minacce e delle provocazioni che Afendi avrebbe rivolto a Sarcinella e a sua moglie. Convinti di questa seconda ricostruzione, i difensori avevano chiesto il giudizio abbreviato; tuttavia, la richiesta è stata dichiarata inammissibile, poiché tale rito non è previsto per i delitti puniti con l’ergastolo.

Qualora però, nel corso del processo, venisse esclusa l’aggravante della premeditazione, la pena potrebbe essere ridotta di un terzo grazie ai benefici previsti da questo procedimento speciale.

Oltre all’accusa di omicidio, Sarcinella deve rispondere anche del furto di diverse armi da fuoco, reato contestato anche ad Andrea Sabato, che il 2 marzo 2024 lo accompagnò in tutti i suoi spostamenti, ma per il quale non è ritenuto colpevole.

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