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Cisl e Sicet: “Ripensare la gestione degli alloggi pubblici a Brindisi”

BRINDISI – La città si trova di fronte a una questione urgente e complessa: la gestione economico-finanziaria del suo ampio patrimonio abitativo comunale. Non si tratta soltanto di una sfida amministrativa, ma di un nodo che coinvolge direttamente il diritto all’abitare, la qualità della vita dei cittadini e il futuro della coesione sociale.

Il patrimonio immobiliare comunale, composto da numerosi alloggi di edilizia residenziale pubblica, presenta criticità strutturali e gestionali che si sono aggravate nel tempo. La carenza di interventi di manutenzione ha prodotto un deterioramento diffuso, con conseguenze che vanno dalla perdita di valore degli immobili al rischio per la sicurezza degli abitanti. In questo contesto, alcune ipotesi di alienazione degli immobili, come la vendita a prezzi simbolici, sollevano dubbi sulla loro efficacia e sostenibilità. Tali soluzioni, se non accompagnate da un piano di riqualificazione e da garanzie sociali, rischiano di privare le fasce più fragili della popolazione di un bene essenziale.

La gestione del patrimonio è formalmente affidata al Settore 8 del Comune, che si occupa di inventari, canoni di locazione e valorizzazione degli immobili. Tuttavia, la complessità della situazione richiede un approccio più ampio e strategico, capace di integrare sostenibilità economica, tutela dei diritti, rigenerazione urbana e partecipazione civica. È in questo quadro che si inserisce la proposta avanzata da Cisl e Sicet, che chiedono l’apertura di un confronto sociale esteso e inclusivo. L’obiettivo è coinvolgere cittadini, associazioni e istituzioni in un processo di ridefinizione del ruolo del patrimonio pubblico, orientato al bene comune.

“Il patrimonio abitativo comunale rappresenta una risorsa collettiva che va preservata e valorizzata. La sua gestione – commentano dalla Cisl – non può essere affidata esclusivamente a logiche contabili o speculative, ma deve diventare oggetto di un dibattito pubblico ampio, trasparente e orientato alla giustizia sociale. Solo così sarà possibile garantire una risposta efficace alle esigenze abitative della città e promuovere una visione condivisa dello sviluppo urbano”.

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